Read Ebook: Memorie del Presbiterio: Scene di Provincia by Praga Emilio
Font size:
Background color:
Text color:
Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page
Ebook has 2301 lines and 68844 words, and 47 pages
--Oh! insegna, no; un prete, le pare? E poi che importa l'insegna; quelli che girano il mondo non le mangiano mica le insegne delle osterie, n? vi dormono sopra.--L'importante ? che trovino un desco ed un letto; ci? che si trova dal signor curato per l'appunto. E, soggiunse, ammiccando furbamente gli occhi, non si paga niente.
Quest'ultima informazione mi decise. Gi? mi aveva ripugnato l'idea di dormire sotto il tetto di un prete; quella di dovergli restare debitore di un servigio mi fece cavar dalle tasche la carta geografica e andarvi in traccia di un'altra possibile meta.
Il lettore non si scandalizzi di questa mia istantanea ripugnanza, apparentemente, solo apparentemente, volterriana.
A quell'et? non era, come non fui mai, un cattolico fervente; bens? mi trovavo ancora un cristianello per il quale l'accettar l'ospitalit? da un uomo di chiesa, non sarebbe sembrato certamente un derogare ai propri principii religiosi e alla umana dignit?. Tanto pi? con quell'appetito e con quella stanchezza in corpo!
Ahim?! la ricusavo appunto, stavolta, perch? gi? in due altre occasioni, dacch? mi aggiravo su per quei monti, l'avevo accettata, e con mio inenarrabile danno.
La seconda volta il mio ospite era stato un prete giovane, dalla faccia color scarlatto, gran bevitore, gran cacciatore e, per conseguenza, gran parlatore. La sua vita domestica e i suoi sproloquii, non rammento se pi? degni di Casti o di Aretino, erano riusciti a togliermi dall'animo tutto il bene che le aveva fatto, in quindici giorni, la semplice natura.
La possibilit? di ricadere nell'afa ammorbata di un sacerdote di simil genere, mi spaventava quasi peggio delle memorie pi? materiali che serbavo dell'altro.
Chiesi dunque al mio interlocutore, in quanto tempo avrei potuto raggiungere un vicino villaggio, di cui dovetti ripetere pi? volte il nome ch'ei non conosceva che in dialetto; dialetto spicciativo che faceva un monosillabo di una parola composta di almeno una dozzina di lettere.
--Eh! non meno di tre ore, a camminare spedito; e c'? a due terzi di strada un torrentello che non le consiglio di guadare di notte.
--Non importa; questo buon bastone cornuto m'ha, come lo vedete, aiutato a guadarne altri, e di molti. La strada ? questa?
--S?, fino alla chiesa che ? l?, a due minuti dal paese; poi si volge per la strada pi? stretta, a mancina: quella che scende, costeggiando l'orto del signor curato.
--Vi ringrazio: state sano, voi e tutta la vostra famiglia.
--Vengo anch'io fino alla chiesa; di l? le indicher? meglio.
--Benone.
E ci incamminavamo.
Le case erano gi? chiuse quasi tutte. Avean l'aspetto pi? povero di quelle vedute nei dintorni; ma in compenso la strada era di una insolita pulitezza. Alti gruppi di quercie si intercalavano bizzarramente qua e l? all'abitato, coprendo le tegole di verzura e di ombria; alcune rocche di camino andavano a nascondersi nel frondame; l?, la casa e l'albero non erano vicini, parevano abbracciati.
--Dite, il mio brav'uomo, oltre il curato, non conoscete nessuno che possa offrirmi, pagando, una materassa? Una materassa mi basta e, quanto al mangiare, sono ancor meno difficile.
--E fra due ore, trover? alloggio all'osteria di....
--Ne pu? esser certo: la Gertrude, la locandiera, una diavolaccia che ha cinque figlioli sulle spalle, apre ai forestieri di notte: scenderebbe per servirla, anche se si trovasse in punto di morte.
--Ditemi un po' che facevate intorno alla fontana?
--Le dir?: non posso andar a casa se prima non mi sono assicurato che nulla impedisce il corso dell'acqua. Per esempio, veda, stanotte la voleva esser bella, se non c'era io a liberare da questa calza il pertugio. L'acqua inondava la strada, e domattina per le giovenche, restava nel bacino quella del bucato.
--Siete dunque impiegato municipale?
Spalanc? gli occhi, come se gli avessi parlato chinese, poi rispose:
--Io sono il campanaro. ? per questo che non posso andar a casa senza aver visitata la fontana.
Lo strano ravvicinamento del lavatoio col campanile era fatto per destare la mia curiosit?. Ma l'altro non mi fece sospirare, e continu?:
--Il curato copre dunque anche le funzioni di sindaco?
--Il sindaco! Si starebbe freschi se si aspettasse una provvidenza dal sindaco....
Eravamo usciti dal villaggio, e gi? appariva non lontana la parete bianca del presbiterio, e pi? in su, dietro la cima di un boschetto, la freccia aguzza e scintillante del campanile.
La notte era splendida e calma; si sarebbe potuto leggere, al raggio lunare, la pi? microscopica scrittura di donna; e, tranne il gorgheggio sommesso di un usignuolo, che rompeva l'aria a intervalli, per l'ampia vallata non errava che il suono de' miei passi e di quelli del campanaro che mi seguiva zoppicando.
L'idea del sindaco pareva averlo messo di cattivo umore; giacch? la sua fisionomia sincera e gioviale erasi alquanto rannuvolata, come sotto la preoccupazione di qualche cosa di triste.
A un tratto, un rumore di passi accelerati giunse dalla parte della chiesa, e apparve davanti a noi una strana figura umana che gesticolava, venendoci incontro in mezzo alla strada.
Quando ci fu a due passi, diede in uno scroscio di pianto, e mettendo le mani sulle spalle della mia guida, non accorgendosi forse nemmeno di me:
--La muore, Baccio, la muore proprio! Oh! la mia povera Gina... la mia povera donna... cos? giovane... cos?....
Le lagrime lo soffocavano. Il campanaro era l? come impietrito. Poi disse:
--Ma se la stava meglio! Anche il signor curato cominciava a sperare....
--Sono stato adesso a chiamarlo. Ah! Baccio, Baccio, la muore!....
E prosegu? verso il villaggio brancolando.
Era un giovane sui trent'anni, alto e tarchiato. Egli aveva detto quelle parole con accento di cos? profonda desolazione, che me ne sentivo tutto atterrato. Nulla infatti di pi? straziante che lo spettacolo del dolore negli organismi sani e robusti.
Ci aveva lasciati appena, che il curato appar?. Sembrava assai vecchio, e accelerava il passo con visibile stento. Aveva la larga fronte coronata di capelli bianchissimi; illuminati dalla luna, li avresti detti un'aureola. Non so quale solennit? traspariva da tutta la sua figura. Alla commozione che gi? mi dominava, si aggiunse, al suo apparire, una specie di vaga dolcezza.
Mi tirai da un canto, levai il cappello e gli fissai gli occhi nel viso.
Ma nel suo pensiero non esisteva certo, in quel momento, che una immagine; quella della morte con cui stava per trovarsi a colloquio. Egli meditava la parola che le pone sulla fronte il sorriso.
Pass? in mezzo a noi, colla testa fissa al villaggio, senza vederci.
--Brav'uomo, dissi al campanaro; ho mutato avviso. Mi fermo qui: dormir? dal vostro curato.
Il viso del sagrestano si illumin?.
--Che buona idea, signor mio, che bel pensiero, esclam? con quella sua voce strozzata che parea voler farsi ad ogni costo gentile per ringraziarmi. E soggiunse, mettendomi le mani ai panni:
--Dia a me la valigia, dia tutto a me; la si metta in libert?; che bella improvvisata per don Luigi! questa sera ne aveva proprio bisogno. Se sapesse, signor mio, come ritorna sbigottito il pover'uomo dalle visite ai moribondi! ne perde l'appetito per una settimana.
--Badate, gli diss'io cedendogli il mio piccolo bagaglio; badate che spender? la vostra parola; che senza le informazioni che mi avete fornite, non avrei osato certo....
--Ma che dice! vedr? che accoglienza le sar? fatta; e ne avr? anch'io la mia parte, per avervi guidato.
Tutto il contegno del bravo montanaro rivelava un non so che di tanto sinceramente cortese che arrivati che fummo alla porticina del presbiterio, ogni trepidazione, ogni ripugnanza mi avevano lasciato: mi pareva quasi che quell'uomo e quella casa li avessi conosciuti e frequentati gi? da gran tempo.
Uno squillo sottile e prolungato rispose allo scrollo potente che il sagrestano, avvezzo alle corde del campanile, aveva dato all'esile cordicina verde che uscia da un buco dell'imposta. Pochi istanti dopo, un rumor di passi si avvicin? e una vocina fievole chiese chi fosse.
--Son Baccio.
Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page