Read Ebook: La trovatella di Milano by Invernizio Carolina
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Ebook has 949 lines and 23703 words, and 19 pages
Maria ebbe un sorriso affascinante.
--Avete ragione, vi ho ingannato: amo, anzi adoro... mia madre.
Poi ritornando seria e come pigliasse un'improvvisa risoluzione.
--Temete signore--chiese--che la persona, dalla quale eravate inseguito, vi abbia veduto entrar qui?
--Spero di no, avevo molto vantaggio su di lei, tuttavia scommetto che sta perlustrando la strada...
--Se ascoltaste un mio consiglio, cangereste d'abiti.
--Potete procurarmene degli altri?
--Ve ne posso dare uno dei miei.
--Un travestimento da donna? Ebbene, perch? no? Siamo di carnevale: accetto.
--Attendete un momento: vado a prepararvi quanto pu? occorrervi.
Disparve nella retrobottega, lasciando solo lo sconosciuto. Allora il viso di questi sub? una trasformazione: la fronte gli si corrug? come quella d? un vecchio: i suoi occhi presero un'espressione dura, quasi crudele, le sue labbra si raggrinzarono.
--Che disdetta!--mormor?--Eppure avevo sperato di raggiungere il mio intento! Ma prender? la mia rivincita e prima che egli giunga a possedere Adriana, lo voglio morto.
Si ricompose, perch? Maria rientrava.
--Signore--diss'ella con semplicit? e franchezza--andate a cambiarvi: troverete tutto pronto: io vi attendo qui.
Rimase in piedi, presso il banco, meditabonda. Non sentiva pi? la stanchezza, si trovava sotto il fascino di una potente emozione, senza saper spiegarsene il perch?.
Maria era usa servire degli avventori giovani, belli, eleganti; molti si recavano appositamente da lei, per avere l'occasione di ammirarla, sussurrarle qualche dolce parola, farle un po' di corte. La guantaia accettava sorridendo quegli omaggi e dichiarazioni, ma non incoraggiava alcuno; il suo cuore era rimasto fino allora tranquillo, la sua riputazione d'onest? non aveva ricevuta la pi? piccola macchia.
Ma in quella notte, la presenza dello sconosciuto le cagionava un insolito, involontario turbamento: il cuore le batteva a colpi precipitosi. Avrebbe voluto sapere chi egli fosse, da qual luogo era fuggito in quel costume e perch? lo perseguitavano.
Fu scossa nel vederlo ricomparire: le sue guancie si infiammarono ed un sorriso, un po' tremulo, inarc? le sue rosee labbra.
Vestito da donna, egli sembrava ancora pi? carino, civettuolo. Se due piccolissimi baffetti biondi non gli avessero ombreggiata la bocca, si sarebbe davvero potuto prendere per una leggiadra ragazza. Non mostrava alcun impaccio sotto quegli abiti femminili, anzi il suo elegante personale, pareva aver acquistato maggiore sveltezza ed elasticit?.
--Come vi sembra che stia?
--A meraviglia, nessuno vi riconoscer?, specialmente se abbasserete il velo del cappello.
--Volevo guardarvi ancora una volta.
Per nascondere il suo rossore e la sua confusione, Maria si affrett? a rivolgersi ed a togliere il catenaccio dalla porta.
--Fermatevi--esclam? con vivacit? lo sconosciuto--voglio dirvi che domani vi rimander? i vostri abiti e pregarvi a non serbare di me una triste impressione, a perdonarmi.
Maria invece di rispondere, dischiuse la porta e dopo aver guardato al di fuori, rivolse il viso, ritornato pallido ed alquanto serio, verso il giovane.
--La via ? libera--disse--potete uscire, signore.
Lo sconosciuto con un moto pronto al pari dell'idea, afferr? con ambe le mani la bella testa della guantaia, depose sulle labbra di lei un bacio infuocato, poi slanciandosi in istrada, scomparve.
A Maria le parve che con quel bacio, egli le avesse portata via l'anima, tanto fu scossa sino in fondo al suo essere.
Rimase un istante come svenuta, con gli occhi umidi, le labbra frementi...
Poi sembr? respingere dentro di s? quell'impressione e il suo viso riprese l'abituale serenit?.
Rinchiuso accuratamente l'uscio, spense il lume e passata nella retrobottega, senza osservare gli abiti lasciati dal giovane, prese una lucernetta ad olio e per una scaletta di legno, sal? alla camera da letto, l'unica stanza di quel magazzino.
Era addobbata modestamente, ma di una pulitezza che incantava. Il suolo si mostrava lucidissimo, le pareti parevano colorite di fresco.
Due letticcioli di ottone, separati da un tavolino da notte, un armadio di noce, quattro seggiole intarsiate, un divano di cuoio, uno specchio con cornice di rame dorato, un porta-abiti di ferro verniciato, compivano il mobiglio della camera.
Maria entr? in punta di piedi e facendo con una mano riparo alla fiamma della lucerna, si avvicin? ad uno dei letti e si pose a contemplare il viso soave, sebbene appassito dagli anni, di una donna, che dormiva profondamente, appoggiando il capo all'alto del capezzale, sul braccio ripiegato.
Sul vago sembiante di Maria apparve un'espressione di tenerezza, di contento.
Quel sonno calmo, quella respirazione dolce e misurata, L'atteggiamento stesso tutto pace, rassicurarono la bella guantaia. Sua madre nulla aveva sentito: ella poteva nasconderle la strana avventura di quella notte.
Si ritrasse pian piano e deponendo la lucerna in un angolo, si dispose a coricarsi.
CAPITOLO SECONDO.
Cuore di popolana.
Nel 1848, diciotto anni prima della scena raccontata, allorch? il popolo milanese si sent? l'animo di scuotere il giogo austriaco, nelle gloriose cinque giornate, anche le donne presero parte alla sollevazione, mostrando come l'amore della libert? possa rendere anche i pi? deboli, audaci ed invitti.
Fra quelle che pi? si distinsero, vi fu la Luigia Battistotti maritata Sassi, la quale deposti gli abiti femminili, sotto le spoglie di fuciliere, corse nelle vie a cercare il pericolo, incoraggiando ovunque, colla sua presenza, i combattenti; la Giuseppina Lazzeroni, una bella giovinetta che segu? a Ponte Vetero il fratello e combatt? intrepidamente al suo fianco, comunicando il suo ardore agli altri, facendo prodigi di valore; infine Annetta Durini, che fu compagna al marito nelle barricate di porta Tosa, ora Vittoria, dove il coraggioso popolano trov? la morte.
La moglie che se lo vide cadere ai piedi, non si abbandon? ad atti di dolore, di disperazione: inginocchiatasi, baci? con rispetto quella fronte crivellata di palle, tolse dal collo del morto una sciarpa inzuppata di sangue, che nascose in seno, poi sorse animosa, ricominciando a combattere.
L'idea di vendicare quel prode, che ella avea tanto amato, accrebbe la sua energia, la fece comparire come trasfigurata. Annetta Durini aveva oltrepassati i quarant'anni; ma la freschezza della carnagione, gli occhi scintillanti, i denti bianchissimi, i capelli folti e neri, la facevano apparire assai pi? giovine.
Indossava un abito corto, stretto ai fianchi opulenti, un corsaletto le cingeva il busto scultorio; portava il cappello all'italiana; al collo teneva un fazzoletto di seta negligentemente annodato, in mano la carabina, alla cintura un pugnale ed una pistola.
A Porta Tosa, ebbe il cappello portato via dalle palle nemiche, per aver difesa una famiglia, che stava per cadere in mano ai Croati; pi? tardi, mentre confortava un moribondo, fu ferita alla nuca. Tuttavia non si scompose e malgrado il sangue che le pioveva sul collo e sulle mani, continu? il suo pietoso ufficio.
Durante le cinque giornate, Annetta non pos? mai le armi; ma allorquando gli Austriaci ebbero provato invano il ferro ed il fuoco contro la citt? protetta da un santo diritto; quando tanto peso di forza brutale, dovette cedere alla generosa audacia, all'eroismo dei prodi milanesi, che con tanto sangue pagavano la loro libert?; la coraggiosa popolana, affranta dalle fatiche, spossata da lungo digiuno, si ritrasse alla sua abitazione, in una di quelle poche case di Porta Tosa, che non erano state completamente devastate dalle fiamme e dal saccheggio. Per la prima volta, dopo tanti giorni di lotta, di energia, Annetta nell'entrare in quella casa fu assalita dallo scoraggiamento, da una muta disperazione.
Ormai ella avrebbe cercato invano nelle sue stanze il volto adorato del marito: non avrebbe pi? intesa la voce di lui, n? si sarebbero potuto rallegrare insieme della vittoria ottenuta. Di pi? non aveva un figlio che le ricordasse quelle care sembianze, un figlio in cui trasfondere tutto l'amore che aveva portato all'eroico defunto. Rimaneva sola al mondo.
Sal? le scale a stento, sentendosi piegare le gambe, cogli occhi velati dalle lacrime. Ma ad un tratto ristette come sbalordita. Era giunta sul pianerottolo e dinanzi al suo uscio, stesa nel vano, eravi una bambina di forse due anni o poco pi?, di una bellezza angelica, vestita di bianco, ma tutta bruttata di sangue, immobile, cogli occhi chiusi, come se fosse morta.
Chi era? L'avevano uccisa su quella soglia? Vinto il primo moto di raccapriccio, Annetta sollev? la fanciullina nelle sue braccia, accost? il suo orecchio al cuore di lei e con un fremito di gioja indescrivibile, si accorse che batteva ancora.
--Vive, la salver?!--disse la popolana con mirabile espressione di entusiasmo, di risolutezza, dimenticando i proprii dolori in quella nuova opera di carit?.
Annetta port? la fanciullina sul letto e si mise a svestirla delicatamente, per riscontrare se aveva qualche ferita sul tenero corpicino. Intanto non pot? a meno di rimarcare la biancheria finissima, l'eleganza degli stivaletti, le calze di seta a trafori e sopratutto la colp? un bizzarro medaglione d'oro, che raffigurava una testa da morto, appeso ad una microscopica catenella pure d'oro.
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