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Read Ebook: La Gioconda by D Annunzio Gabriele

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Ebook has 931 lines and 22507 words, and 19 pages

S?, ? vero.

Care, care mani, coraggiose e belle, sicure e belle! Sono d'una straordinaria bellezza le vostre mani, Silvia. Se troppe volte il dolore ve le ha congiunte, anche ve le ha sublimate, le ha rese perfette. Sono perfette. Ricordate la donna del Verrocchio, la donna dal mazzolino, quella dai capelli a grappoli? Ah, ? l?!

Voi avete dunque gi? riconosciuta la parentela. Quelle due mani sembrano consanguinee delle vostre, sono della medesima essenza. Vivono, ? vero?, d'una vita cos? luminosa che il resto della figura n'? oscurato.

Oh anima sempre giovine!

Credete ch'egli riprender? presto il suo lavoro? Lo desidera? Ve ne ha parlato?

S?, dianzi, quando voi non eravate l?.

SILVIA SETTALA.

Che vi diceva?

Cose vaghe e deliziose, imaginazioni di convalescente. Le conosco. Sono stato anch'io malato. Ora gli sembra d'avere smarrito l'arte sua, di non aver pi? alcuna potenza, d'essere divenuto estraneo alla bellezza. Ora invece gli sembra che i suoi pollici abbiano assunto una virt? magica e che a un semplice tocco le forme debbano escirgli dalla creta con la facilit? dei sogni.... Ha qualche inquietudine per l'abbandono in cui crede sia rimasto il suo studio, laggi?, sul Mugnone. Mi ha pregato d'andare a vedere.... Avete voi la chiave?

C'? il custode.

Non siete pi? stata laggi?, da quando?

SILVIA SETTALA.

Il dominio di una statua.

SILVIA SETTALA.

No, no.... Non sapete che una chiave ? rimasta nelle sue mani? Ella entra l?, ancora come una padrona.... Ah, ve l'ho detto, ve l'ho detto: ella vive, ed ? implacabile.

Siete sicura ch'ella sia rientrata l?, dopo quel che ? accaduto?

SILVIA SETTALA.

Sono sicura. La sua audacia non ha limiti. Ella ? senza piet? e senza vergogna.

Ed egli, Lucio, lo sa?

SILVIA SETTALA.

Non lo sa. Ma, certo, egli lo sapr?, o prima o poi. Ella trover? il modo ch'egli lo sappia.

Ma perch? questo?

SILVIA SETTALA.

Perch? ella ? implacabile, perch? non rinunzia alle sue prede.

E la statua.... la Sfinge.... l'avete voi veduta?

S?, l'ho veduta.

SILVIA SETTALA.

Fu egli che ve la mostr??

S?, un giorno dell'ottobre scorso. L'aveva finita allora.

? meravigliosa; ? vero? Dite!

S?, ? bellissima.

SILVIA SETTALA.

Per l'eternit?!

Mamma! Mamma!

La piccola vi chiama.

Beata!... Ah, ecco: mia sorella Francesca traversa il giardino; vienesu, con Cosimo Dalbo. Sapete? Cosimo ? tornato dal Cairo; ? arrivato iersera a Firenze. Lucio sar? molto contento di rivederlo.

Dunque addio, cara Silvia: forse a domani.

SILVIA SETTALA.

Rimanete ancora un poco! Mia sorella vorr? vedervi.

Bisogna ch'io vada. Sono gi? in ritardo.

SILVIA SETTALA.

Quando avr? il dono che mi avete promesso?

Forse domani.

SILVIA SETTALA.

Senza forse, senza forse. Vi aspetto. Bisogna che voi veniate spesso qui, tutti i giorni. La vostra presenza ? un gran bene. Non mi abbandonate! Confido in voi, maestro. Ricordatevi che una minaccia ? ancora sul mio capo.

Non temete. In alto il cuore!

Ecco Francesca.

SCENA SECONDA.

Vedi chi ti conduco? Ci siamo incontrati davanti al cancello. Salute, maestro. Ve ne andate quando io entro?

Bentornato, Dalbo. Vi aspettavamo. Lucio ? impaziente di rivedervi.

Come sta, ora? S'? levato? ? guarito?

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