Read Ebook: Il peccato di Loreta by Boccardi Alberto
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Ebook has 1519 lines and 71004 words, and 31 pages
--Non ci deve mancare mica molto. E sai che il signor Mattia....
--Eh! lo so che a lui l'attendere non piace....
In quel momento stesso dalla chiesa di Tricesimo uno scampan?o allegro annunci? le dodici.
--Mezzogiorno!--disse la signora Chiara.--Affrettiamoci.
La domestica allora si mise in grandi faccende intorno al suo focolare. Coll'aiuto delle molle, scoperchi? una padella e soffiato sul fumo profumato che ne usc? in una densa nube, guard? con occhio esperto se il punto di cottura fosse soddisfacente:
--? pronto!--esclam? poi.--Il professore oggi sar? contento.
E in fretta, slacciatosi il grembialone di tela bigia che aveva dinanzi, stacc? da un chiodo un altro grembiale bianco di bucato, che si leg? alla vita; si di? una sciacquatina alle mani in una catinella, poi soggiunse tutta sorridente:
--Ed ora appena il professore esce dal suo studio metter? in tavola.
La signora Chiara, colla tranquillit? della padrona di casa che sa ormai tutto quanto bene disposto, pass? nel tinello e, attendendo che il figlio uscisse dalle sue stanze, si occup? ancora a mettere in una pi? precisa posizione i vari oggetti sulla mensa preparata.
Ma il professore tardava.
--Viene?--domand? Vige comparendo sull'uscio.
--Ma.... non so.
--Lo chiamiamo?
--? capace d'inquietarsi.
--E intanto il pranzo ne soffre.....
La vecchia signora in punta di piedi and? allora presso un altro uscio e curvatasi, con una certa fatica, che la sua et? spiegava, a guardare attraverso la toppa:
--Eh! s?! Ci pensa al desinare lui! ? l? a cavarsi gli occhi con le sue eterne monete!
Poi, timidamente, quasi col timore di chi sta per imprendere un atto sconsigliato, schiuse pian piano l'uscio:
--Mattia.
Il professore volse il capo.
--Oh! mamma!--esclam? sorridendo.
--Il pranzo aspetta.
--? mezzogiorno di gi??
--Suonato da un pezzo.
--Eh! questo tempo che scappa cos?!
E si lev? dal seggiolone di canna ricurva, si tolse gli occhiali che depose diligentemente sur un mucchio di carte, prese il suo fazzoletto turchino che giaceva l? accanto, e dopo avere con esso detersa la fronte tutta bagnata, venne con ciera allegra incontro alla signora:
--Scusami, la mia povera vecchietta. Eccomi qua e con una fame: con una fame che guai se il pranzo non ? proprio eccellente!
Pass? il braccio intorno alle spalle della madre e celiando insieme, com'era loro costume, andarono a prendere i loro posti.
Vige entr?. Coll'aria tra modesta e superba di un artista il quale presenti solennemente una propria opera che sa riuscita un capolavoro, pos? in mezzo alla tavola un bel pasticcio fumante, appetitosissimo al solo guardare la sua crosta dal colore di oro.
--Benone!--esclam? il professore Mattia.--Proprio quello che ci voleva! Il pasticcio di polenta che mi piace tanto e che la Vige quando vuole sa far cos? bene!
--Eh! oggi poi....--rispose la servetta tutta inorgoglita dagli elogi--Agnul ha portato stamane dall'uccellanda dodici tordi cos? grassi e belli.... Vedr?, vedr?!
La signora Chiara tagli? il pasticcio. E il professore si mise a mangiare con grande appetito, lasciandosi sfuggire delle esclamazioni di plauso, che se facevano sorridere la signora Chiara, mandavano addirittura in solluchero la bravissima cuoca.
--Eh! mi viziate voialtre con questi bocconcini da principe. Mi viziate!
E il desinare proseguiva cos?, allegro. Allegro come del resto esso era ogni giorno in quella casa.
Talora anche parlavano de' loro interessi, del raccolto sperato, de' contratti coi loro affittaiuoli: discorsi codesti a' quali il professore amava di tagliar corto: se ne intendeva cos? poco, c'era la mamma che faceva lei e faceva tutto tanto bene!
Pi? di rado assai, ch? Mattia evitava con molto tatto quegli argomenti, evocavano qualche ricordo del passato. Allora la signora Chiara si faceva triste, il professore si metteva a tormentare con le dita la sua fluente barba un po' brizzolata, e finivano tutti e due per cercare cogli occhi inumiditi in alto sulla parete un'immagine seria e severa, che parea li guardasse affettuosamente gi? dalla cornice di legno dorato.
Quel giorno per? i pensieri melanconici sembravano messi in bando. Il professore era anche pi? loquace e ridanciano che non fosse suo costume. Come avviene a tutti coloro che dedican la loro vita alle minute ricerche storiche e provano un'immensa soddisfazione ne' momenti in cui riescono a sciogliere taluno di que' dubbi sottili, intorno a' quali si tormentano senza requie il cervello, quel giorno il professore Mattia sentivasi esultante. Era finalmente pervenuto a mettere in chiaro alcuni punti controversi in un lungo suo studio sulle antiche zecche di Aquileia e di Gorizia. L'opera che gli era costata cinque anni di lavoro poteva cos? dirsi compita. E questo, per il professore Sant'Angelo, era il raggiungimento della pi? cara fra le sue aspirazioni.
--Ah! mamma mia, come sto bene quest'oggi! ? da un gran pezzo che non feci tanto onore a' tuoi buoni piattini, cara la mia vecchietta.
E con grande soddisfazione della signora Chiara e anche della Vige, che gli voleva un bene dell'anima, si pigliava sul piatto un'altra bella fetta di pasticcio.
Fu verso la fine del pranzo, mentre la Vige poneva in tavola un corbellino di magnifiche prugne e d'uva mora, che il professore Sant'Angelo e la signora Chiara ebbero una grande sorpresa.
Improvvisamente sui ciottoli dei cortile si ud? il rotol?o di una carrozza che entrava, salutata dall'abbaiare insistente del cane di guardia.
--Oh! chi c'? mai a quest'ora?
La Vige si fece alla finestra, socchiuse le imposte verdi che in causa del sole eran unite a libro, e, data un'occhiatina al di fuori, proruppe in un'esclamazione di meraviglia:
--Guarda, guarda! Pr? Letterio....
Il professore, come udendo il nome di un amico desiderato e diletto, balz? in piedi:
--Pr? Letterio!
E seguito dalla mamma and? frettoloso all'uscio per incontrare il nuovo arrivato.
Intanto fuori, nel gran sole che inondava il cortile, il carrozzino erasi fermato e il piccolo Agnul, il ragazzo cui era affidata la cura della stalla, aveva preso per la briglia il cavallo. Un vecchio prete, che era solo nel carrozzino, ne discese un po' lentamente e mosse verso il professore colle braccia aperte.
Si baciarono con affetto; quindi, stretta la mano alla signora ed alla Vige, l'ospite s'avvi? alla casa.
--Ma che bella sorpresa, Pr? Letterio, che bella sorpresa!
--Non m'aspettavate cos? presto, ? vero?--diceva il prete sedendo nel seggiolone che la Vige aveva rotolato per lui accanto alla tavola.--Eppure sono gi? sette settimane dal giorno della mia partenza.
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