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Read Ebook: Il Quadriregio by Filippini Enrico Annotator Frezzi Federico

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Ebook has 3233 lines and 157916 words, and 65 pages

menti e con corone d'oro.

Se la dea assente, io prego, fammi chiaro: o ninfa bella, volentier domando, perch? io so poco e domandando imparo.

Per?, mentr'io sto teco dimorando, 35 dimmi del regno, che Vulcan nutr?ca sotto il suo freno e sotto il suo comando.

Il tuo dolce parlare anche mi dica del loco ov'egli sta, s'egli ti done che pi? dell'altre ninfe a lui sie amica.

e delle nubi e pioggia e della neve e delli tuoni, e disse del baleno, 45 ch'anco a' giganti ? timoroso e greve.

Ma non mi disse ben espresso e appieno come si fa la sube e la cometa e la stella che corre e poi vien meno.--

Allor la ninfa con la vista lieta 50 rispose:--In pria conven che le parole, le qua' disse Cupido, io ti ripeta.

Ci?, che non scalda il foco ovvero il sole, conven che da s? venga in gran freddezza, come natura e filos?fia vuole.

sta 'l regno freddo che Iunon possede: li duo vapori, acquatico e terrestro, 60 l? si fan nube, s? come si vede.

E 'l vapor terreo e secco ? da s? presto ad accendersi ratto, purch? senta l'umido intorno, a s? opposto e molesto. p. 67 S? come la calcina, che diventa 65 focosa all'acqua e fuor manda il calore, che prima parea fredda e quasi spenta;

cos? levato 'ns? il doppio vapore, l'acquatico si stringe e quindi piove, perch? quivi ? compresso dal freddore.

con grave tuon la densa nube fende, e spesse volte la saetta scaccia 75 col balenar, che subito risplende;

il balenar vien subito alla faccia; ch? presto l'occhio pu? veder la luce, se opaco o grande spazio non l'impaccia.

Ma 'l tuon, che seco il balenar produce, 80 l'orecchia dalla lunga nol pu? udire, se l'aer seco a lui non lo conduce.

E ben che 'l foco sia atto a salire, niente meno ingi? la nube spande, che 'l freddo denso ins? non lassa ire.

Se 'l vapor terreo passa l'aer gielo, sottile e secco ? ad ardere disposto 90 pi? che la stoppa a lume di candelo.

Quand'egli vien lass?, dove sta posto il regno di Vulcan, l'accende il foco nel primo capo, e la fiamma tantosto

per lui trascorre e non a poco a poco, 95 ma ratto e presto; e la fiamma corrente pare una stella che tramuti loco.

E fa un fregio s? chiaro e lucente per la via che trascorre, ed in un tratto poscia vien meno e non appar niente. p. 68 100 E se 'l vapor ? di materia fatto che sia grossa e viscosa e sulfuresca, non atta a consumarsi molto ratto,

quando ha passata la contrada fresca, va su infin che l'aer caldo trova, 105 e l? s'accende come a fiamma l'?sca.

E pare un trave acceso che si mova: questo ? la sube, e spesso ha la figura o di colonna o di altra cosa nova.

E se 'l vapor, che 'l sol lieva in altura, 110 ? grosso e secco e molto denso e spesso e di materia a consumarsi dura,

quando egli giunge s? al foco appresso, s'accende quella parte che 'n pria monta, e quella fiamma scende gi? per esso

Allor la parte ch'? nel foco accesa, pare una stella, e l'altra la sua chioma, 120 cio? la parte nell'aer distesa.

E per? questa <> si noma, quasi <>, e chi ben questo mira, dato fu a lei il suo proprio idioma.

Se saper vuoi perch? il sol non tira 125 pi? 'ns? 'l detto vapor, poich? ? focoso, ma secondando il primo moto gira,

sappi che ogni cosa ha 'l suo riposo nel proprio loco, come hai gi? udito, e, se si parte quindi, va a ritroso.

E sappi ancor che tanto la lumiera dura della cometa e tanto ? vista, 135 quanto dura il vapor e sua mat?ra; p. 69 ch? mai la fiamma pu? veder la vista o la luce del foco per se sola, s'ella non ? con altro corpo mista.--

Tacette poscia dopo esta parola; 140 ond'io a lei risposi:--Ammiro alquanto come s'accende il vapor che 'ns? vola.

Ed anco ammiro come pu? esser tanto, che se ne faccia vento e pioggia ancora e l'altre cose dette nel tuo canto.--

il qual, quando ? cacciato fuor dell'ano, s'infiammeria come trita vernice, 150 se si scontrasse in acceso vulcano.

Cos? il vapor, che s? 'l mio canto dice, s'infiamma giunto nell'aere acceso e d'ogni impressione ? la radice.--

Cupido, quando a questo io stava atteso, 155 ven?a per l'aere quasi uccel veloce colle saette in mano e l'arco teso.

--O Taura--chiam? ad alta voce,-- tu proverai che pi? 'l mio foco infiamma che quel del tuo Vulcano, e che pi? coce.

che trapassolla e insino a me trascorse; e tanto m'infiamm? quella saetta, 165 ch'io grida' aiuto, e l'Amor non soccorse.

Taura bella, di dolor costretta, grid? al ciel:--Vulcano, ora m'aita, e del crudele Amor fammi vendetta.--

E, detto questo, cad? tramortita.

p. 70

Come Cupido fece battaglia con Vulcano e come a prego di Venere Giove discese dal cielo e pose pace fra loro.

Parve che quella voce andasse al cielo, ch? venne con un tuon un gran baleno a lei sopra la faccia e 'l petto anelo.

E ben mille ciclopi fuor d'un bosco io vidi uscir e fuor delli gran monti, alti, che tanto abeti io non conosco.

Poi tra le nubi con irata faccia e con tempesta apparve il gran Vulcano 15 co' tuon, co' quali a' giganti minaccia.

E tre saette avea nella sua mano; cos? discese gi? con s? gran grido, ch'egli facea tremar tutto quel piano.

--Dov'?--dicea,--dov'? 'l crudel Cupido? 20 Dove se' ito, traditor bugiardo? Vieni, ch? alla battaglia io ti disfido.

Ahi, gran prodezze mostrarsi gagliardo contra una ninfa, a cu' il petto hai ferito s? crudelmente col tuo crudo dardo!

Ed a Vulcan:--Ritorna a Mongibello, sciancato, storto e dal ciel messo in bando: ritorna alla fucina ed al martello.

Il dardo orato mio, il qual io mando, 35 tu proverai; e, se ti giunge addosso, tu griderai a me:--Merc? domando.--

Poi scocc? 'l dardo, ed arebbel percosso, se non ch'e' si gitt? alla supina: per questo il colpo and? da lui rimosso.

ch'ello ? fiamma sottile e fa che vada dentro alli pori e ci? che non ha poro, 45 cos? disf?, come il sol la rugiada.

Questo di piombo le saette e d'oro fuse nella faretra, e smunse e r?se ci? che v'avea di metallin lavoro.

Quando Cupido le polse penose 50 volle trar fuor per trarre un'altra volta, nulla trov?, mentre s? la man pose.

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