Read Ebook: Baby by Rovetta Gerolamo
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Ebook has 156 lines and 13465 words, and 4 pages
E la Zanibon che rendeva felice, fra gli altri, anche un capitano d'artiglieria, e ne aveva appreso il frasario, domand? <
--La Zanibon, non ? punto fina--osserv? il Damonte tristo tristo.
--Credo bene,--rispose Scipio Spinola, stizzito e senza ridere:--? un pezzo d'artiglieria!
E anche il giorno dopo la Baby non sent? altro a discorrere che della visita fattale dal Santasillia. La Generalessa, la Marchesa e madama Kraupen capitarono una dopo l'altra, ma tutte scalmanate, a casa Castelguelfo, per sapere come mai e perch? il Santasillia c'era stato: e che cosa aveva detto, e se avea promesso di ritornare.
--Certamente!--rispose svelta la Contessina, pensando fra s?, che la divertiva troppo quel gran rumore per non voler obbligare il cugino, con qualche pretesto, a farle un'altra visita. E allora ognuna delle tre signore, appena ebbe agio di essere sola colla Baby, la preg? assai perch? trovasse modo, qualora il Santasillia ritornasse davvero di mandarla subito ad avvertire; ma badasse bene: <
Ma il Santasillia, fatta la visita d'obbligo, non ricompariva pi?. Il Damonte ricominciava a respirare, Scipio Spinola a dire spiritosit? di buona lega e <
La Baby le lasciava dire, e le ascoltava colla solita dolcezza; ma poi, quando vide che Andrea si faceva aspettare, combin? con Marco Baldi di andar insieme a fare una visitina al museo africano.
Il Santasillia non fu nemmeno avvertito del grande onore che lo attendeva; la Castelguelfo e Marco Baldi capitarono nel suo studio, all'improvviso, forzando un po' la consegna del cameriere, per non essere annunziati.
Andrea, alla bella prima, si trov? impacciato, ma poi fu preso dalla graziosa amabilit? della Baby, che girava attonita per lo studio, guardando tutto, toccando tutto leggermente, colle manine garbate, facendo su tutto un'infinit? di domande, colla curiosit? ingenua e ardita insieme di una bimba. E l'ambiente severo e cupo della stanza, un po' da filosofo, un po' anche da benedettino, pareva rallegrarsi alla gaiezza dei colori, e alla festevole semplicit? di quella personcina elegante, a quella voce che vi risonava armoniosa e al sorriso fresco e buono.
Intanto pareva ad Andrea che la creatura gentile gli avesse rischiarata col suo passaggio la casa tetra e deserta, popolandola di memorie e di immagini ridenti. Con una parola, con un sorriso, con un gesto solo di maraviglia, essa avea lasciato dovunque tracce di s?, che sarebbero rimaste indelebili. Persino i vecchi mobili dello studiolo avevano un'espressione insolita di cordialit?, e il giovinotto avrebbe ricordato sempre, fra tutti gli altri, il seggiolone su cui la Baby, scherzando, si era messa a sedere. Rifece presto e solo il giro del museo, e alcuni oggetti sent? che gli erano diventati pi? preziosi, e subito pens? di far accomodare e lustrare gli scaffali. Ma ancora il Santasillia subiva la seduzione, l'incanto senza avvedersene... Era come il profumo di alcuni fiori, che penetra inavvertitamente, lentamente nel cervello, e addormenta prima di uccidere.
Andrea, dopo la visita che avea avuta, non si fece aspettar molto dalla cugina; ma la marchesa d'Arcole, la Generalessa e madama Kraupen non ricevettero nessun messaggio in proposito. Quando lo seppero, e lo seppero subito, se ne lagnarono altamente, dicendo alla Baby, non senza malizia, che cominciava a essere gelosa delle sue conquiste e a far misteri. La Baby ascolt? i rimproveri coll'usata docilit?, ma invece di rimediare al mal fatto, fece peggio; invit? a pranzo il Santasillia solo, con Marco Baldi.
Ne segu? uno scompiglio; una piccola rivoluzione: musonerie, lamentele, consigli, e anche rimproveri. Ma la Castelguelfo rispose chiaro e netto che non aveva potuto invitare nessuno, perch? il Santasillia non volea conoscer nessuno; e andava apposta da lei nelle ore in cui sapeva di non incontrare altro che il Baldi, con cui era in amicizia.
Che fare?... La Baby aveva parlato esplicitamente, dunque bisognava rassegnarsi ed accettare i fatti compiuti. Ma allora, tutti insieme, amiche e innamorati, le une per un po' d'invidiuzza, gli altri per amor proprio, cominciarono, quasi si fossero data l'intesa, a proclamare con quanto fiato avevano in corpo, l'innocenza di quelle visite.
--In quanto al Santasillia, egli era un uomo... diverso dagli altri... Era ancora troppo vivo in lui il ricordo della Parabiano; poi aveva fatto i voti proprio come un prete e pativa di scrupoli.
Ma ci fu un guaio: commisero l'imprudenza di mettere a parte anche la Baby di quella buona opinione; ed essa, invece di gloriarsene, si senti pungere e proprio sul vivo.
La Baby lo ascoltava muta, raccolta, e spesso i suoi occhi si facevano umidi, lucenti per le lacrime. Una volta sola essa aveva interrotto Andrea: quando egli le avea detto che l'Adele era bionda.
--Bionda?... Come me?!--chiese subito la Contessina.
--S?... proprio come lei!--rispose il Santasillia, e rimase lungamente silenzioso a guardarla.
--S?, che le somigliava, anche negli occhi!--pensava Andrea, ricordandosi quando la Baby era attenta e sembrava commossa nell'ascoltarlo.
Cos? pensando, e a ragione, una domenica si fe' coraggio e and? a farle visita.
Andrea guard? serio la vecchia senza rispondere.
Quando Andrea usc? dalla Giustiniani era pallido, sconvolto.
--Il Damonte?--ripeteva fra s? nell'avviarsi verso casa.--Il Damonte tanto innanzi nelle sue buone grazie?!... Vecchia strega!--Ma sentiva che non poteva odiare soltanto la Giustiniani; odiava anche il Damonte, e quell'odio, quella collera sua, in quel primo impeto di sdegno pareva arrivasse fino alla Baby.
Ma Andrea era troppo onesto e schietto e non poteva mentire nemmeno con s? stesso. Interrog? il suo cuore, e il cuore gli rispose fra i rimorsi e la disperazione ch'egli era geloso e che ne soffriva come un dannato.
Geloso!... Dunque... Dunque era l'amore?!
S?, s?, era l'amore, e bisognava fuggire, nascondersi e non rivederla mai pi?!...
Ma poi, Andrea di Santasillia, come succede quasi sempre in simili casi, invece di fuggire rimase a Verona e continu? a vedere la Contessina.
Non c'? coscienza quanto quella degli innamorati che sia facile alle transazioni e feconda di scuse.
Infine, pensava Andrea, acquietandosi, la povera Adele sarebbe sempre stata il suo unico e santo ideale. Nessun altro sentimento avrebbe potuto distoglierlo dalla sacra promessa. Egli doveva essere e sarebbe rimasto per tutta la vita lo sposo, il fidanzato fedele della vergine cara indimenticabile. S?, egli sentiva, e adesso non dovea pi? arrossire confessandolo come fosse una colpa, sentiva di volere un poco di bene anche a sua cugina; ma questo affetto era di tutt'altra natura. Era la dolce confidenza di una amicizia quasi fraterna; era una simpatia intellettuale; era il conforto, ma non era l'obl?o dei suoi dolori. Dunque perch? fuggire?... Perch? non dovea pi? vedere la Castelguelfo, dal momento che quegli scrupoli erano esagerati? E, adesso, pensandoci meglio, si persuadeva anche di non essere geloso della Contessina. Gli seccavano tutti i corteggiatori che le stavano appresso, perch? non erano punto divertenti; perch? erano vuoti e banali. Se invece fossero state persone di spirito, li avrebbe veduti volentieri e si sarebbe goduto in loro compagnia!... In quanto al Damonte poi, l'esserne geloso, era addirittura una ridicolaggine... La Castelguelfo non faceva altro che metterlo in burletta!...--? vero; si era offeso e irritato udendo i pettegolezzi della Giustiniani: ma soltanto perch? gli premeva il buon nome di sua cugina, e non per altro. Tuttavia egli rimaneva convinto che quella vecchiaccia aveva una lingua maledica, e che il Damonte era un bamboccione, e non poteva proprio capire come mai facesse sua cugina a sopportarlo!...
Ma, intanto, a poco a poco, per amore o per forza, cominciava col sopportarlo anche lui. Andrea aveva finito coll'andare tutti i giorni in casa Castelguelfo e vi faceva visite che duravano per ore intere; e siccome la Baby non voleva punto cambiare le proprie abitudini, cos? anche Andrea doveva trovarsi coll'altra gente. Egli, per?, non sapeva nascondere il malumore; non parlava mai con nessuno; rimaneva imbronciato e faceva musacce tanto che anche la Contessina principiava a esserne seccata.
E come se tutto ci? non bastasse per infastidire la Contessina, gli amici i quali, sebbene non ne dessero l'aria, pure non avevano ancora perdonato al Santasillia il trionfo de' primi giorni, congiuravano insieme per la sua completa disfatta.
La Castelguelfo cominciava ad essere annoiata del nuovo adoratore. Ed essi appunto, ormai sicuri del loro giuoco, glielo facevano godere a tutto spiano.
Il fiore pi? bello di cui poteva far mostra la Contessina era Marco Baldi: ma per essere sicura di non perderlo, doveva invitarlo a pranzo quasi ogni giorno, e ascoltare pazientemente il solito racconto degli antichi amori, e non solo tollerare, ma fingere di divertirsi assai alle scipitaggini del vecchio libertino.
Marco Baldi, sempre ossequioso quando si trovava in presenza del Santasillia, dietro le spalle ne diceva di cotte e di crude: specialmente a proposito del voto faceva pompa di tutto il suo spirito.
E la Baby, invece di offendersi per quelle volgarit?, ne rideva pi? degli altri, temendo potessero credere che la corte del Santasillia fosse ben accetta, cosa che l'avrebbe resa ridicola in faccia a tutti.
In proposito, la Generalessa, la marchesa d'Arcole e madama Kraupen parlavano chiaro. Il Santasillia non aveva saputo cattivarsi gli animi di queste rispettabili signore. Egli le trattava tutte tre allo stesso modo, senza usare nessuna preferenza, senza mai darsi la pena di far loro una visita; e non le aveva neppure invitate a vedere il museo!
E la Baby a tali parole, che vedeva colla prova dei fatti quanto fossero vere, si sentiva sgomenta:--ma come fare a levarselo d'attorno quel benedetto uomo? A dirlo era cosa spiccia...--ma come fare?... Era stata lei a invitarlo in casa, a lusingarlo, e adesso senza un motivo non poteva, in certo modo, metterlo alla porta. Poi, gi?, gl'incuteva sempre un pochetto di soggezione e fors'anche sentiva compassione di lui: pareva tanto innamorato, povero Andrea!
Allora, tutto sommato, continu? ad essere amabile col cugino, ma sfid? i suoi musi e i suoi brontolamenti, mettendosi di nuovo a dar pranzi e feste e a combinare ogni giorno partite di caccia, gite, cavalcate, per richiamare le pecorelle smarrite. Faceva un pochino la gelosa con Titta Damonte; nell'uscire da teatro, dava il braccio a Scipio Spinola, e tutti furono di nuovo a' suoi piedi.
Andrea di Santasillia soffriva crudelmente, ma non avea il coraggio di allontanarsi; anzi, adesso, stimolato dalla gelosia, si era fatto ancora pi? assiduo presso la Castelguelfo; e lo si vedeva di giorno e di sera nel suo salottino, sempre muto, accigliato. Certe volte, quando la Baby si avvicinava sorridente al Damonte o a Scipio Spinola e diceva loro qualche paroletta gentile, oppure, quando i suoi adoratori le prendevano la mano per accarezzarla e baciarla con devota galanteria, gli occhi di Andrea sembrava gettassero fiamme.
Il giovinotto le si inginocchi? dinanzi, come era di rito, le prese la manina, la baci?, e principi? a infilarle adagio il primo guanto.
--Guarda come stringe, quel mortale fortunato!--esclam? Marco Baldi.
Ma quasi subito la Castelguelfo strapp? l'altro guanto che il Damonte aveva in mano e gli sfior? con esso la guancia graziosamente, avviandosi sollecita per uscire.
--? troppo lento lei--esclam?--e si fa tardi: andiamo! chi mi ama, mi segua!
Mentre il Damonte le calzava il guanto, Andrea fattosi pallido, aveva guardato la Baby in modo tale da mettere paura.
Tuttavia, s'ella non sapeva ribellarsi interamente al predominio di Andrea, se ne vendicava poi, come Marco Baldi, mettendolo in ridicolo e burlandosi di lui. La Baby con quel musetto piacevole imitava la faccia trista e i sospiri di Andrea quando <
Andrea non sospettava certo di servir da zimbello ad una leggerezza cos? perfida e crudele, ma pure sentiva di non essere pi? inteso, di non aver pi? il compianto, l'effusione sincera della cugina, e ci? gli dava al cuore uno strazio indicibile. Il suo viso pallido dimagrava, egli aveva la febbre; era misero, disperato; straziato insieme dai rimorsi e dalla gelosia. Dove trovare un conforto? La stessa sua fede lo impauriva con terribili minaccie... Il pensiero dell'Adele?... Egli l'aveva tradita...--Non era stato fedele a' suoi giuramenti d'amore: non aveva saputo compiere i suoi propositi di espiazione...--S?, egli era perduto; egli era dannato... Ma forse poteva essere ancora meritevole di perdono, perch? non era pi? padrone di s? stesso!... Diventava matto: ed era lei, sua cugina, che lo voleva proprio matto ad ogni costo!... Perch?, adesso, ritornava ad essere amabile e a lusingare tutti quei cretini? Pareva come presa da una mania!... Era sempre in moto; sempre in mezzo ai divertimenti e al frastuono!...
--Ma come mai il Castelguelfo la lascia sempre sola?--domand? al Baldi in uno dei suoi impeti d'ira, che non riusciva pi? a poter frenare.
--Per incompatibilit? di umori. Erano ancora ragazzi, quando li hanno sposati.
--Dunque suo marito non le voleva bene?
E Marco Baldi, con un ghigno da satiro sdentato, rifer?, dilettandosi nei particolari, i motivi che avevano consigliato quella momentanea separazione.
Per Andrea cominci? un nuovo e pi? atroce martirio. Egli aveva pensato al Castelguelfo come in un possibile alleato che dovea mettere un po' d'ordine e di quiete nella vita rumorosa della Baby e allontanare da lei gli sciocchi sdolcinati e sfacciati. La continua lontananza di questo marito, il non averlo mai veduto, avea indotto Andrea a considerarlo quasi come un personaggio mistico, incorporeo. Ma invece le rivelazioni del Baldi venivano a strapparlo brutalmente a quelle illusioni, mettendogli a un tratto dinanzi agli occhi la realt? pi? spietata. Allora immagini nuove e strane popolarono la sua fantasia e gli straziarono il cuore. Il sangue fervente della sua maturit? intatta, non gli concedeva alcuna tregua. Non poteva pi? lavorare; non gli riusciva di scrivere nemmeno una riga. Molte volte, vergognando di s? stesso, egli si chiudeva nello studio col fermo proposito di vincere quell'inerzia che lo accasciava, compiere il lavoro che avea incominciato, e ritrovare nell'intelligenza uno svago, un conforto a' suoi dolori. E per un momento pareva inebriarsi, stordirsi, ritornava pieno di ardore verso quelle aspirazioni prime della sua giovinezza, ma poi, dopo alcune righe che aveva scritte, rallentava la corsa della sua mano, si lasciava andare disteso sulla poltrona, e il pensiero suo abbandonava le vergini foreste e i popoli barbari per correre pi? vicino dove era la Baby, e di l? non poteva pi? muoversi.
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