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Read Ebook: Il fiume Bianco e i Dénka: Memorie by Beltrame G Gianni

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Ebook has 431 lines and 71849 words, and 9 pages

Sc?luk D?nka

Il Monarca, assistito dal Consiglio di Stato, piuttosto che reggere i suoi sudditi gli opprime.

Conquistare bisogna simili regioni colla forza, ma con una forza che tenda ad edificare, non a distruggere; con una forza che emani da un popolo religioso veramente e civile, il quale sparga qua e l? colonie numerose e forti, che s'affratellino con que' poveri Negri e s'accomunino fino a stringere matrimoni, e insegnin loro a legarsi in amichevoli relazioni con tutti, ma specialmente colle trib? che hanno la medesima origine e parlano la stessa lingua, cercando cos? d'infondere nei loro animi il sentimento di nazionalit? e far che incominci a risorgere fra trib? e trib? il commercio che ora ? morto; mentre nessuna trib? osa oltrepassare i propri confini se non per portare la guerra alla trib? vicina, affrettandosi poi a ripassarli. I Negri di una trib?, che ordinariamente non supera i venticinque mila abitanti, vivono sempre isolati, fuggendo ogni altro consorzio umano. E in questa mancanza assoluta di comunicazioni, essi rimarranno sempre, quali sono, ignoranti di tutto, timidi, creduli, superstiziosi. Ignari di quanto succede a non molta distanza dal proprio paese, immagineranno cose straordinarie e prodigiose.

Qualunque educazione ricevano i Negri da Missionari premurosi e zelanti, lo spirito rimane sempre frivolo e vano, la loro attivit? sopita, infermo il ragionamento. Sono bambini incapaci di regolarsi da s?, che si trastullano dei gingilli, si dilettano al racconto delle storielle, sorridono alla favola, ammirano i giuochi di prestigio, ma sdegnano affatto la scienza, e non vogliono saperne di religione.

Insomma, fuori d'un miracolo di Dio, il quale pu? tutto, io non vedo altro mezzo che valga a mettere in sulla via della civilt? i popoli selvaggi dell'Africa Interna che una forza bene intesa e l'incrociamento di razze.

Ciascun villaggio ha il suo Capo, che viene eletto dal Re e che deve invigilare alla osservanza degli ordini superiori, quando si tratta specialmente della vendita dei denti di elefante, la quale non pu? seguire che dietro il consenso del Monarca, a cui va pagata la tassa. Uno che fosse colto in flagranti sarebbe tosto punito e spogliato di tutto ci? che possiede.

La residenza reale ? tutta chiusa da un ricinto quadrato , e si compone di circa sessanta capanne di paglia, di cui altre hanno il tetto acuminato, ed altre rotondo come una cupola. Quasi tutte sono abitate dalle donne di Sua Maest?, il quale passa la notte e il giorno or nell'una or nell'altra come meglio gli aggrada. Quattro o cinque di queste capanne son destinate per le donne incinte, e otto o dieci per quelle che soffrono comecchessia incomodi di salute; una grandissima capanna poi, che si distingue fra tutte l'altre anche per la sua forma, ? riserbata per la tesoreria. Essa contiene i pi? grossi denti d'elefante e d'ippopotamo, maravigliose corna di rinoceronte e di diverse antilopi, preziose pelli di animali feroci, i pi? bei campioni di perline di vetro, stoffe di tela e sciabole donate al Monarca da mercanti arabi, turchi, europei. Questa capanna ? considerata come luogo sacro, e solamente le persone che sono in grazia di Sua Maest? possono porvi il piede.

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Durante la spedizione, che pu? durare anche pi? di un mese, essi d?nno la caccia agli ippopotami e ai coccodrilli. Da questi ultimi hanno il muschio, di cui fanno mercato; e dei primi conservano la pelle e i denti canini, ricercatissimi specialmente da qualche Inglese.

Un contrassegno, un'impronta particolare, fatta con un ferro rovente, il pi? delle volte sulle spalle, sulle guance, o sulla fronte serve a distinguere trib? da trib?, e talora villaggio da villaggio.

-- No, mamma, non parlar cos?, noi saremo vendute ad uno stesso padrone, e tu sarai sempre mia e io sar? sempre tua.

-- Se si trattasse di tutt'altra cosa, direi che tu la indovini, o figlia, ma io ho molta paura di perderti!

-- Coraggio, mamma, non piangere; lo disse proprio il. Capo, che se saremo buone e ci daremo l'aria la pi? gaia, egli ci vender? ad uno stesso padrone.

La madre si asciug? colle mani gli occhi lagrimosi, e si sforz? di sorridere alla figlia e poi le disse: levati dal collo, o cara, le perline di vetro, che ti fan parere troppo bella, perch? temo altrimenti che il caro prezzo che tu costeresti impedirebbe forse d'essere comperate da uno stesso padrone.

-- Or bene, madre, lo far?.

-- Ascoltami ancora. Va da quel signore, che par che ci guardi commosso del nostro stato infelice, e pregalo.... ma pregalo assai a voler comperarci tutte e due.

La fanciulla guard? timidamente sua madre, che colla sveltezza propria delle Negre rispose:

-- Le ho detto io poco fa di levarsele, perch? mi pareva pi? convenevole....

-- Che sciocchezza! disse il custode con accento perentorio. E volgendosi verso la giovinetta:

-- Rimettile subito al collo, capisci? soggiunse egli facendo girare una sferza che teneva in mano, e fa presto. E tu aiutala, diss'egli alla madre; le perline di vetro possono produrre una differenza di cento piastre egiziane nella vendita.

Molti spettatori, disposti o no a comperare, secondo che dar? l'occasione, si avvicinano agli schiavi; li palpano, li esaminano, e parlano dei pregi rispettivi di essi colla stessa noncuranza con cui un gruppo di stallieri discuterebbe intorno al merito di un cavallo.

-- Qual'? il tuo paese? le disse egli seccamente dopo di averla osservata da capo a fondo.

-- Potrebbe anch'esser vero, disse l'amatore, e distese la lunga e larga sua mano e tir? a s? la giovinetta; le tocc? il collo e il busto; le tast? le braccia, esamin? i denti, e poscia la spinse verso la madre, la cui fisonomia esprimeva le crudeli angosce che le facevano provare i movimenti di quello stomachevole straniero.

La giovinetta atterrita si pose a piangere.

-- Cessa adunque di miagolare, disse il venditore; non fare smorfie, poich? principier? subito la vendita.

E di fatto la vendita cominci?.

La madre fu messa all'asta prima della figlia, e seguita la vendita, essa volse indietro l'occhio inquieto; e sua figlia le stese le braccia; quindi la madre rivolgendo uno sguardo angoscioso al nuovo suo padrone ch'era d'et? matura e di benevola fisonomia:

-- Ah! padrone, vi prego, disse, per ci? che avete di pi? caro su questa terra, comprate pure mia figlia....

-- Io lo vorrei, ma temo di non poterlo fare; non ho denaro che basti, rispose egli riguardando con affettuoso interesse la giovinetta, la quale lanciava intorno sguardi timidi e impauriti.

Il banditore vanta i pregi di lei, e parla a lungo per farla tenere in molta stima; le offerte si elevano con una rapidit? progressiva, e sorpassano gi? la somma della quale pu? disporre il padrone della madre.... Insomma la giovinetta tocc? in anima e in corpo a quell'uomo sconosciuto, di color bruno, lungo, magro, muscoloso, logoro e sudicio, pel quale la madre provava un orrore insuperabile. Iddio la protegga! io sclamai nel momento stesso che quelle due infelici creature emisero un grido il pi? acuto e straziante, e corsi via mordendomi per dolore ambo le mani.

-- E che cosa far? il Turco di quelle donne?

-- S?, ? proibita pubblicamente, ma gli schiavi si vendono di nascosto; e il Divano lo sa, e tace.

-- E i compratori di quelle donne come se ne serviranno?

-- Trattandosi di donne che hanno partorito, i compratori se ne servono per lavorare la terra e inacquarla, per la seminatura e per i raccolti, o le affittano anche a coloro che ne hanno bisogno.

-- Quanto tempo durano in vita queste povere donne?

-- Veramente, non lo so; secondo la loro complessione. Quelle che sono vigorose e forti possono durare anche otto o dieci anni; e le scarte finiscono in tre o quattro.

-- E se ammalano?

-- Anni sono, i compratori si davano molta pena per farle guarire; davan loro medicine e una coperta la notte perch? se ne munissero contro il freddo. Ma tutto ci? serviva a poco o nulla; si buttava via il denaro, ed eran sempre fastidi, come essi dicono. Ora le fanno andare sino a tanto che possono, malate o sane; e quando una Negra crepa ne comprano un'altra: ? una cosa pi? comoda e pi? vantaggiosa per tutti i versi; cos?, ripeto, essi dicono; e come le schiave, vengono trattati anche gli schiavi.

-- Infelici! io dissi fra me, almeno aveste un qualche conforto nei vostri patimenti, il conforto della religione che unica al mondo pu? sostenere l'uomo nei momenti pi? desolati! ma anche questo conforto vi manca! oh Dio! qual prova terribile deve essere per voi quella di vedervi abbandonati da tutti, e sotto il giogo mostruoso d'una violenza senza fine!...

-- E dunque, egli mi disse, che ti pare di quel turco mercante.... rapire quelle povere donne.... e chi sa in qual modo....

-- Puoi immaginartelo, io risposi, a tradimento, dopo d'averle adescate con perline di vetro. Egli ? un uomo vile, dispregevole, brutale. Povere donne! chi sa come e dove andranno a finire!

-- Ma forse non con tanta barbarie; e, se mai, credi a me che i Governi civili d'Europa, qualora fossero assistiti dal vostro Governo, riuscirebbero se non a torla presto del tutto, a mitigarla d'assai.

-- E quante erano, io domandai, quelle donne?

-- Certamente!... io risposi; poi rimasi silenzioso per qualche minuto, colla testa appoggiata alle mani, pensando a quello che avrei dovuto fare. Mi scossi alla fine ed esclamai: Oh! s'io potessi francheggiar quelle donne e ridonarle alle proprie famiglie!... che opera santa!... qual trionfo per me ritornando con esse nella loro trib?!... con quanto giubilo vi sarei da tutti ricevuto!...

-- Vedi bene, o signore, che ti metti in un bel cimento; spero tuttavia che tu n'esca al meglio, e conta pure sulla fedelt? mia e de' barcaiuoli.

-- Eccola qui, egli rispose.

-- Appunto, egli rispose, sono in questa capanna.

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