Read Ebook: Drottning Moi-Même: Historisk silhuett by Kuylenstierna Wenster Elisabeth
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Ebook has 1707 lines and 77258 words, and 35 pages
Annotator: Enrico Filippini
SCRITTORI D'ITALIA
F. FREZZI
IL QUADRIREGIO
FEDERICO FREZZI
IL QUADRIREGIO
A CURA
ENRICO FILIPPINI
BARI
GIUS. LATERZA & FIGLI
TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI
PROPRIET? LETTERARIA
LIBRO PRIMO
DEL REGNO D'AMORE
p. 3
CAPITOLO I
Come all'autore apparve Cupido, e questi lo condusse nel regno di Diana, ove a' preghi del medesimo fer? la ninfa Filena.
La dea, che 'l terzo ciel volvendo move, avea concorde seco ogni pianeto congiunta al Sole ed al suo padre Iove.
La sua influenza tutto 'l mondo lieto 5 esser faceva e d'aspetto benegno, da caldo e freddo e da venti quieto.
E Febo il viso chiaro avea nel segno, che fu sortito in cielo ai duo fratelli, ond'ebbe Leda d'uovo il ventre pregno,
E gi? il cor de' giovinetti amanti destava Amore e 'l raggio della stella, 15 che 'l sol vagheggia or drieto ed or davanti,
quando il mio petto di fiamma novella acceso fu, onde angoscioso grido ad Amor mossi con questa favella:
--Se tu se' cosa viva, o gran Cupido, 20 come si dice, e figlio di colei, ch'amore accese tra Enea e Dido;
se tu se' un del numer delli d?i, e se tu porti le saette accese, esaudisci alquanto i desir miei. p. 4 25 I' priego te che mi facci palese la forma tua e 'l tuo benigno aspetto, il qual si dice ch'? tanto cortese.--
Appena questo priego avea io detto, quand'egli apparve a me fresco e giocondo 30 in un giardino, ov'io stava soletto,
di mirto coronato el capo biondo, in forma pueril con s? bel viso, che mai pi? bel fu visto in questo mondo.
I' creso arei che su del paradiso 35 fosse il suo aspetto: tanto era sovrano; se non che, quando a lui mirai fiso,
vidi ch'avea un arco ornato in mano, col quale Achille ed Ercole percosse, e mai, quando saetta, getta invano.
Nella faretra al fianco avea gli strali d'oro e di piombo e di doppia potenza, 45 colli qua' fere a d?i ed a mortali.
Quando ch'i'l vidi avanti a mia presenza, m'inginocchiai e, come a mio signore, li feci onore e fe'li riverenza,
dicendo a lui:--O gentilesco Amore, 50 se a venire al priego mio se' mosso, colla tua forza e col tuo gran valore
aiuta me, il quale hai s? percosso e s? infiammato col tuo sacro foco, ch'io, lasso me! pi? sofferir non posso.--
Degno ? ch'io ti soccorra e diati aiuto, da che ferventemente tu mi chiame, 60 e ch'io sovvenga al cor, ch'i' ho feruto. p. 5 Sappi che in oriente ? un reame tra lochi inculti e tra ombrosi boschi, ch'? pien di ninfe d'amorose dame.
E quelle selve e quelli lochi foschi 65 son governati dalla dea Diana, la qual voglio che veggi e la conoschi.
E bench? sia la via molto lontana e sia scogliosa e sia di molta asprezza, io la far? parer soave e piana.
In questo regno, del quale io ti dico, ? una ninfa chiamata Filena 75 con bell'aspetto e con volto pudico.
La selva ? ben di mille ninfe piena; ma dea Diana, quando va alla caccia, pi? presso questa che null'altra mena.
Costei s? bella e con pudica faccia 80 io ferir? per te d'un dardo d'oro, quantunque io creda che a Diana spiaccia.
Tu vedra' delle ninfe il sacro coro insieme con Diana lor maestra, e belle s?, ch'i', Amor, me n'innamoro.
--O dio Cupido, tanto m'innamora, --risposi a lui--il ben che m'hai promesso, 90 che al venire mi pare un anno ogn'ora.--
Allor si mosse, ed io andai con esso; alfin venimmo per la lunga via in un boschetto, ch'avea un piano appresso.
La dea Diana a caso fatta av?a 95 una gran caccia e dalla parte opposta con pi? di mille ninfe in gi? ven?a. p. 6 E discendeano al pian su d'una costa inverso una fontana d'acqua pura, qual era in mezzo della valle posta,
E poi ch'al fonte funno tutte quante, corseno a rinfrescarsi alle chiare onde, 105 ponendo in elle le mani e le piante.
Ed alcun'altre stavan su le sponde del fiumicello; e delli fiori c?lti facean grillande alle sue trecce bionde.
Ed alcun'altre specchiavan lor volti 110 nelle chiare acque, ed altre su pel prato givan danzando per que' lochi incolti.
Cupido, ed io con lui, stava in aguato dentro al boschetto, e ben vedevam quelle, ed elle noi non vedean d'alcun lato.
S? come tra' vapor, su la mattina, ne mostra i suoi capelli il chiaro Apollo, 120 e nella sera quando al mar dechina;
cos? Diana avea capelli al collo, cos? splendea ed era bella tanto, che a vagheggiarla mai l'occhio ? satollo.
E poi ch'ell'ebbon fatta festa alquanto, 125 tennon silenzio tutte, se non due, che alla sua loda comincionno un canto.
Delle due cantatrici l'una fue Filena bella, che m'avea promessa il dolce Amor con le parole sue.
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