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Read Ebook: Drottning Moi-Même: Historisk silhuett by Kuylenstierna Wenster Elisabeth

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Ebook has 1707 lines and 77258 words, and 35 pages

Delle due cantatrici l'una fue Filena bella, che m'avea promessa il dolce Amor con le parole sue.

Ahi quanto piace a me quando la sguardo! E cosa desiata, se si aspetta, tanto pi? affligge quanto pi? vien tardo.--

Allor Cupido scelse una saetta 140 ed infocolla e posela nell'arco per saettare a quella giovinetta.

E come cacciator si pone al varco tacito e lieto, aspettando la fera, e sta in aguato col balestro carco;

Quando le ninfe sentir la percossa e nostra insidia a lor fu manifesta, 150 tutte fuggir con tutta la lor possa.

S? come i cervi fan nella foresta, quando sono assaliti, o' capriuoli, se cani o altra fera li molesta,

che vanno a schiera, e alcun dispersi e soli, 155 e per paura corron tanto forte, che pare a chi li vede ch'ognun voli;

cos? le ninfe timidette e smorte fuggiro insieme, ed alcuna smarrita, quando si furon di Cupido accorte.

L'Amore, ed io con lui, al fonte corse, dove le sacre ninfe eran sedute, 165 quando la polsa insino a lor trascorse.

Io non trovai se non ch'eran cadute alle due cantatrici le grillande de' belli fior, che in testa avieno avute. p. 8 Per? a Cupido dissi:--Ov'? la grande 170 virt? dell'arco tuo, che tanto puote? E 'l fuoco ov'?, che tanto incendio spande?

Se l'arco tuo giammai invan percuote, perch? ingannato m'hai colle promesse, che m'han condutto in le selve remote?--

Poscia rispose:--Ov'io posi la mira, quivi percossi, e quivi il colpo giunse 180 dell'arco mio, che mai invan si tira.--

E quel che segue, col parlar, soggiunse.

p. 9

CAPITOLO II

Nel quale l'Amore prova per molti esempli che nessuno pu? far resistenza a lui ed alle sue saette.

--N? ciel, n? mar, n? aer mai, n? terra pot?ro al foco mio far resistenza, n? all'arco dur, che mai ferendo egli erra.

Dall'alta sede della sua eccellenza 5 fatt'ho discender pi? fiate Iove colle saette della mia potenza.

E lui mutai in cigno ed anco in bove, ed in altre figur bugiarde e false, senza mostrar le mie ultime prove.

Ma come fortemente innamorato della fiera Medusa, che a lui piacque, 15 e di cui 'l viso tanto gli fu grato,

gridava:--Io ardo tra le gelid'acque;-- perch? ammortar non potea in s? l'ardore merc? chiamando, a me soggetto giacque.

Pluton d'inferno, ove non fu ma' amore, 20 infiammai tanto col mio caldo foco, che 'l feci innamorar col mio valore.

Proserpina, che stava in balli e gioco, fei che rap?o e feila far regina del tristo inferno e dell'opaco loco.

Ahi quanti sono stati quelli d?i, ch'i' ho feriti, e quante le persone, ch'i' ho domate con li dardi miei!

Ercole forte, che vinse il lione 35 e che all'idra sette teste estinse, Cerbero prese e mozz?e Gerione;

in scambio della spada poi si cinse la rocca e 'l fuso per la bella Iole: tanto la fiamma e mia saetta il vinse.

Tosto vedrai e tosto manifesta sar? a te in effetto la percossa, 45 ch'io fe' a Filena al sommo della vesta,

che gli ha passato gi? la carne e l'ossa; ? gi? intrato il caldo alle midolle e giunto al core, ov'egli ha maggior possa.--

E poi mi fe' sguardar su verso il colle 50 ad una naida, che venia alla 'ngi?e, alla quale io parlai com'ello volle;

ch? quando insino a noi venuta fue, la domandai:--Perch? a quest'acqua amena venuta se'? E, dimmi, chi se' tue?

E perch? io la ritrovi ella mi manda, e disse a me:--Io vidi un giovinetto, 60 che corse l?, e per? ne 'l dimanda.--

Ed anco d'altre cose ella m'ha detto: saresti tu colui, che loda tanto, che parve a lei di s? benigno aspetto?-- p. 11 Cupido inver' di me sorrise alquanto, 65 quasi dicendo:--Or vedi la promessa e la percossa, ch'io gli diei sul manto.--

E come chi da compagni si cessa, perch? parlar vuol tacito e quieto, mi cessai solo per parlar con essa.

--Rifa chiamata sono e seguitai --rispose quella--gi? la dea Diana, 75 e fui nel suo cospetto accetta assai.

Ma una volta in una parte strana fece una caccia in uno aspro paese, ed io cacciando andai molto lontana.

Trovai un centauro, e per forza mi prese: 80 oh lassa me, ch'i' non ebbi potere contra sua forza usar le mie difese!

Per? Diana non vuol sostenere ch'io vada pi? con lei, ed hammi posta che in guardia un fiumicel debba tenere.

s? come cervi che son messi in caccia, quando dietro il lion va seguitando, 90 o altra fiera fuggendo l'impaccia.

Ed io della cagion facea 'l domando del fuggir loro, e Diana non v?lse darme risposta insino allora quando

tutte le ninfe sue ella raccolse. 95 Allor mi disse:--Qui mi fa fuggire Cupido falso e sue infocate polse.

Ma io far? querela al sommo sire, ch? 'l regno mio pi? volte a tradimento con falsit? venuto egli ? a assalire.-- p. 12 100 Poi cerc? tutte e solo il vestimento trov? a Filena, ch'era alquanto acceso, il qual con l'acqua crese avere spento.

Ma gi? quel foco sacro era disceso dentro nel sangue, s? come s'accende 105 un picciol foco nella stoppa appreso.

Il d? seguente, quando il sol risplende, Diana prese le saette c?nte; ed ogni ninfa ancor suo arco prende,

per? che seppon che di l? dal monte 110 era di cervi venuta una schiera a beverarsi ad una bella fonte.

Filena non and?, ma rimasta era, ch? di non poter ir prese la scusa ancor pel colpo della polsa fiera.

il qual non trova loco; e cos? ella or si adornava di fioretti belli 120 la testa sua, come sposa novella,

or sospirava ed or li suoi capelli mostrava al sole e gli occhi, duo zaffiri, poscia specchiava ne' chiar fiumicelli.

Per tanti segni e per tanti sospiri 125 io, ch'era gi? di queste cose esperta, conobbi dell'amor li gran mart?ri.

--Dimmi, Filena, e non tener coperta la fiamma tua:--chiamandola da parte:-- per tanti segni--dissi--io ne son certa.--

Per? non ho seguito il sacro coro di mie sorelle, sol perch? m'aiuti: 135 se non mi aiuti, o Rifa, oim? ch'io moro!-- p. 13 Poscia che i suo' mart?ri ebbi saputi, venni per aiutarla e son discesa non per grillanda o per fiori perduti.--

Quando quest'ambasciata io ebbi intesa, 140 risponder voleva io:--La mente mia ? pi? di lei ch'ella di me accesa;--

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