Read Ebook: I tre moschettieri vol. I by Dumas Alexandre Orvieto Angiolo Translator
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Ebook has 1896 lines and 61676 words, and 38 pages
-- Allora, disse freddamente lo sconosciuto, ? qualche principe del sangue travestito.
-- Io vi dico questo, mio gentiluomo, riprese l'oste, affinch? voi stiate sulle difese.
-- Nella sua collera, ha egli nominato nessuno?
-- S?, egli batteva sulla saccoccia, e diceva noi vedremo ci? che il signore de Tr?ville penser? di questo insulto fatto al suo protetto.
-- Il signor de Tr?ville? disse lo sconosciuto divenendo attonito; batteva sulla sua tasca pronunciando il nome del signor de Tr?ville?... Vediamo, mio caro oste, mentre che il giovane era svenuto, voi non sarete stato, ne son ben certo, senza guardare in questa saccoccia. Che cosa v'era?
-- Una lettera indirizzata al signor de Tr?ville, capitano dei moschettieri.
-- Davvero?
-- La cosa ? come ho l'onore di dirvela, eccellenza.
L'oste che non era dotato di una grande perspicacia, non not? l'espressione che le sue parole avevano impresso nella fisonomia dello sconosciuto. Questi lasci? il parapetto della finestra sul quale era sempre rimasto appoggiato colla punta del gomito, e aggrott? il sopracciglio come un uomo inquieto.
-- Diavolo! mormor? egli fra' i denti; Tr?ville mi avrebbe egli inviato questo Guascone? questi ? molto giovane! ma un colpo di spada ? un colpo di spada, qualunque sia l'et? di quello che lo d?, e si ha minor diffidenza in un ragazzo che in tutt'altro, basta molte volte un debole ostacolo per mandare a terra un gran disegno.
E lo sconosciuto cadde in una riflessione che dur? qualche minuto.
-- Vediamo, oste, diss'egli, non mi sbarazzerete voi da questo frenetico? in coscienza, ora non posso ucciderlo, e ci? non ostante aggiunse egli con una espressione freddamente minacciosa, ci? nonostante egli m'incomoda. Ov'? egli?
-- Nella camera di mia moglie al primo piano, ove ? medicato.
-- I suoi arredi e il suo sacco sono con lui? ha egli seco il suo sajo?
-- Tutto ci?, al contrario, ? disotto in cucina. Ma poich? v'incomoda questo giovane pazzo...
-- Senza dubbio. Egli cagiona nella vostra osteria uno scandalo al quale non saprebbero resistere le persone oneste. Salite nella vostra stanza, fatemi il conto e avvertite il lacch?.
-- Che il signore ci vuole lasciare di gi??
-- Voi lo sapete bene, poich? vi aveva dato l'ordine di fare insellare il mio cavallo. Non sono io forse stato obbedito?
-- Certamente e, come vostra Eccellenza ha potuto vederlo, il suo cavallo ? sotto la porta grande gi? apparecchiato per partire.
-- Sta bene, allora fate quanto vi ho detto.
-- Che! disse a se stesso l'oste avrebbe egli forse paura di quel ragazzo?
Ma un colpo d'occhio imperativo dello sconosciuto venne a tagliar corto, egli salut? umilmente e sort?.
-- Non bisogna che Milady si accorga di questo furbo, continu? lo straniero: ella non deve tardare a giungere; ella ? gi? in ritardo. Decisamente val meglio che io monti a cavallo, e che vada ad incontrarla... Se potessi soltanto sapere ci? che contiene quella lettera indirizzata a Tr?ville!
E lo sconosciuto, borbottando si diresse verso la cucina.
In questo mentre l'oste, che non dubitava che fosse la presenza del giovane che scacciava lo sconosciuto dalla sua osteria, era risalito da sua moglie, e aveva ritrovato d'Artagnan padrone finalmente dei suoi sensi. Allora, facendogli comprendere che la polizia potrebbe fargli un cattivo partito per aver cercato contesa con un gran signore, poich?, secondo il parere dell'oste, lo sconosciuto non poteva essere che un gran signore, egli lo determin?, ad onta della sua debolezza, ad alzarsi e a continuare il suo viaggio. D'Artagnan mezzo sbalordito, senza sajo, e colla testa tutta ammaliata di fasce, si alz? adunque, e sollecitato dall'oste, cominci? a discendere; ma giungendo in cucina, la prima cosa di cui s'accorse fu del suo provocatore, che parlava tranquillamente appoggiato allo sportello di una pesante carrozza alla quale erano attaccati due grossi cavalli normanni.
La sua interlocutrice, la di cui testa compariva incorniciata dalla portiera, era una donna dai venti ai ventidue anni. Noi abbiamo gi? detto con quale rapidit? d'investigazione d'Artagnan abbracciava una intiera fisonomia; egli dunque vide a primo colpo d'occhio che la donna era giovane e bella. Ora questa bellezza lo colp? tanto pi?, inquantoch? essa era perfettamente straniera ai paesi meridionali che fino allora erano stati abitati da d'Artagnan. Era una pallida e bionda signora, coi capelli arricciati cadenti sulle spalle, con grandi occhi blu languenti, colle labbra rosee e colle mani d'alabastro; ella parlava con molta vivacit? allo sconosciuto.
-- Per tal modo, il ministro m'ordina... diceva la signora.
-- Di ritornare sull'istante in Inghilterra, e di prevenirlo direttamente se il duca lasciasse Londra.
-- E in quanto alle mie istruzioni? domand? la bella viaggiatrice.
-- Esse sono racchiuse in questo pacco, che voi non aprirete che giunta all'altra parte della Manica.
-- Benissimo; e voi cosa fate?
-- Io? io ritorno a Parigi.
-- Senza gastigare questo insolente ragazzo? domand? la dama.
Lo sconosciuto stava per rispondere, ma al momento in cui apriva la bocca, d'Artagnan, che aveva tutto inteso, si slanci? sulla soglia della porta.
-- ? questo insolente ragazzo che gastiga gli altri, grid? egli, e spero bene che questa volta quello che egli deve gastigare non gli scapper?, come la prima volta.
-- Non gli scapper?? riprese lo sconosciuto aggrottando il sopracciglio.
-- No, davanti una donna, voi non oserete fuggire, lo presumo.
Pensate, grid? Milady vedendo il gentiluomo portare la mano alla sua spada, pensate che il pi? piccolo ritardo pu? perdere tutto.
-- Voi avete ragione, grid? il gentiluomo; partite dunque dalla vostra parte, io parto dalla mia.
E salutando la dama con un segno di testa, si slanci? sul suo cavallo nel mentre che il cocchiere della carrozza frustava la sua pariglia. I due interlocutori partirono dunque al galoppo, allontanandosi ciascuno da una parte opposta della strada.
-- E le vostre spese? vocifer? l'oste, in cui l'affezione per il suo viaggiatore si cambiava in uno sdegno profondo, vedendo ch'egli si allontanava senza saldare il suo conto.
-- Paga gaglioffo, grid? il viaggiatore, sempre galoppando, al suo lacch?, il quale gett? ai piedi dell'oste due o tre monete d'argento, e si mise a galoppare dietro al suo padrone.
-- Ah! vile, ah! miserabile, ah! falso gentiluomo grid? d'Artagnan slanciandosi dietro il lacch?.
Ma il ferito era troppo debole ancora per sopportare una simile scossa. Appena egli ebbe fatto dieci o dodici passi, sent? un tintinnio alle orecchie, fu preso da un rivolgimento, una nube di sangue pass? avanti i suoi occhi, e and? a cadere nel mezzo della strada gridando sempre:
-- Vile! vile! vile!
-- Egli di fatti ? ben vile, mormor? l'oste avvicinandosi a d'Artagnan, cercando con questa adulazione di raccomodarsi col povero giovane, come l'airone della favola colla sua lumaca della sera.
-- S?, ben vile, mormor? d'Artagnan, ma ella, ben bella!
-- Chi ella? domand? l'oste.
-- Milady, balbett? d'Artagnan.
E si svenne una seconda volta.
E lo stesso, disse l'oste: io ne perdo due, ma mi resta questo, che almeno son sicuro, di trattenere qualche giorno. Sono sempre undici scudi guadagnati.
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