Read Ebook: A Book by Barnes Djuna
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Ebook has 116 lines and 2450 words, and 3 pages
--Sciocchi! imbecilli! poltroni! esclam?. Sono io il diavolo forse?... Ebbene, ora che siete venuta, Marianna, riprenderete la vostra strada e tornerete a casa!
--E voi? domand? la donna guardandolo fissamente negli occh?.
--Io?... io far? come mi piace.
--Ah! Lorenzo! disse la Marianna con una nuova famigliarit?. Pensa bene! Tua moglie muore!
< --A me importa di quel che dir? la gente!... Ma pure verr?. --Subito? --S?. --Con me? --No, sarebbe villan?a partire senza una parola ai compagni. D'altronde ho qualche impegno... Va, va pure; fra dieci minuti sar? a casa. --Sicuro? --Sicurissimo. --Non mancate. --No. --E presto... --Ho gi? detto di s?, interruppe l'uomo con brusca impazienza. Marianna si ricopr? il capo col fazzoletto, si serr? intorno la persona il mantello che aveva slacciato e lasciato cascare alquanto dalle spalle, e part? senz'altro saluto. Lorenzo rientr? nella stanza del giuoco. --T'abbiamo conservato il posto; gli dissero i giuocatori additandogli vuota la seggiola che aveva lasciata poc'anzi. --Bene!... grazie! rispose Lorenzo sedendosi. Un taglio e me ne vado... tanto da perdere ancora questi pochi che mi sono rimasti. E ripose sul tappeto quella manciata di monete che aveva intascate levandosi di l?. Seguit? a perdere; giuoc? su parola; erano le sette del mattino quando il giuoco cess? e Lorenzo Lograve si alz? da quel tavolo con la perdita delle duemila lire che si era portate in tasca e di altre cinquemila da pagarsi. Cammin? lentamente, quantunque l'aria frizzante di quel mattino invernale consigliasse ad affrettare il passo. Apr? l'uscio di casa colla chiave ed entr?. Tutto era bujo e silenzio. Senza accendere il lume attravers? la stanza d'ingresso, un'antisala, un salotto e chetamente venne ad affacciarsi all'uscio di una camera da letto. Le grandi cortine cascavano tutt'intorno al letto e lo chiudevano alla vista; appiedi era stato posto un tavolino con elegante tappeto e sopravi un crocifisso fra due candele accese. Nessuno fiatava, nulla si muoveva; il luogo parve affatto deserto a Lorenzo che fece alcuni passi innanzi. Allora egli vide alzarsi dall'inginocchiatojo a destra una donna tutta vestita di nero che stava pregando. Era la monaca vegliatrice. --Ebbene? domand? Lorenzo con voce bassa e quasi esitante. La monaca lo guard? bene in faccia e gli rispose freddamente: --? morta! Quando Marianna era rientrata, il medico le aveva detto che, se il marito della moribonda tardava una mezz'ora, non l'avrebbe pi? trovata in vita; poi, non essendo pi? possibile alcun soccorso per quella infelice, erasene partito. La morente pareva assopita: un respiro lieve, ma affrettato, le usciva dalle labbra assottigliate, aride, livide, semiaperte; le mani brancicavano con moto macchinale il lenzuolo; le palpebre richiuse apparivano cos? affondate nelle occhiaje che avreste detto non esservi pi? di sotto il bulbo; la fronte libera, dai capelli tirati indietro, pareva enorme, il viso invece stremenzito non maggiore di quello d'una bambina. La suora di carit?, curva sull'agonizzante, ne bagnava le tempie e le labbra con un pannolino e recitava le preghiere dei moribondi. --Sempre lo stesso? domand? Marianna tanto per dire qualche cosa, --Peggio, rispose la monaca. E il marito verr?? --S?. In quel punto la giacente apr? gli occh?. Quelle pupille, gi? velate dall'ombra della morte, guardarono vagamente qua e l? senza segno di coscienza, ma incontrando la facciona rossa della Marianna, si animarono e presero un'espressione di ripugnanza, di rancore insieme e di paura. --Via!... via colei! balbett? la misera. Non mi ha ancora fatto male abbastanza? Marianna si ritrasse vivamente indietro, facendosi nascondere dalle cortine alla vista della giacente, e intanto susurr? alla monaca: --Il solito delirio... Non riconosce pi? le persone a cui essa era affezionata. La monaca non disse nulla. Lo sguardo della moribonda and? a porsi sopra una culla che stava presso la finestra. La coscienza e l'intelligenza tornarono del tutto in quell'essere vicino ad estinguersi. --Mio figlio! diss'ella con voce alquanto pi? forte. Voglio vederlo. --Il bambino non ? qui, disse la monaca. --Dov'?? dov'?? Me l'hanno rapito? E il capo le si agit? sul guanciale, e le mani brancicarono pi? irrequiete sulle coltri. --Si calmi, cara Luisa, soggiunse la suora; il bambino ? di l? che dorme colla nutrice. --Ah! la balia! susurr? la moribonda; so che l'hanno dato alla balia... Me l'ha portato via la balia. --No, no, stia tranquilla, ? di l?; creda alla mia parola. --Voglio vederlo... voglio vederlo. S'agit? maggiormente; la voce le si era fatta pi? forte, un lieve rossore le sal? alle guancie e faceva uno strano contrasto col giallognolo della fronte. --Abbia pazienza, disse la monaca, mettendole una pezzuola ghiacciata sulla fronte; il piccino dorme. Ma la moribonda s'agitava viepi?. La monaca fu commossa dall'accento di supplicazione disperata con cui quella poveretta pronunci? tali parole; si volt? indietro e susurr? alla Marianna nell'ombra: --Contentiamola, pover'anima!... Faccia portar qui il bambino. Marianna stette un attimo quasi esitante, poi croll? lievemente le spalle e se ne and? senza dir motto. --Mio figlio!... mio figlio.... continu? ad esclamare con voce gemicolante la morente.
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