Read Ebook: Cronaca di Fra Salimbene parmigiano vol. I by Salimbene Da Parma Cantarelli Carlo Translator
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Ebook has 462 lines and 120588 words, and 10 pages
Translator: Carlo Cantarelli
CRONACA DI FRA SALIMBENE PARMIGIANO
DELL'ORDINE DEI MINORI
VOLGARIZZATA DA CARLO CANTARELLI
SULL'EDIZIONE UNICA DEL 1857 CORREDATA DI NOTE E DI UN AMPIO INDICE PER MATERIE
PARMA LUIGI BATTEI EDITORE 1882
Parma, Tip. Adorni Michele.
AL NOBILLIMO
MAGISTRATO E CONSIGLIO MUNICIPALE
DI PARMA
CHE PER INCITAMENTO ED ESEMPIO AI FIGLI ED AI NEPOTI VEGLIA CUSTODE E VINDICE DELLE GLORIE DEGLI AVI QUESTO VOLGARIZZAMENTO
DELLA CRONACA DI FRA SALIMBENE
NARRATORE PRIMO E STUPENDO DELLE VALOROSE GESTA ONDE I PARMIGIANI DEL SECOLO DECIMOTERZO FRANCARONO L'ITALIA DALLA SIGNORIA DI FEDERICO SECONDO CARLO CANTARELLI A PICCOLO SEGNO DI MASSIMA RIVERENZA DEVOTAMENTE DEDICA CONSACRA
DI FRA SALIMBENE E DELLA SUA CRONACA
DISCORSO DI ANTONIO BERTANI VICE-BIBLIOTECARIO DI PARMA
PREMESSO ALLA EDIZIONE DEL TESTO ORIGINALE
N? la sua Cronaca si limita a rinserrar soltanto notizie italiane; da' suoi confrati, che avean visitate altre terre, avidamente suggeva le novelle, e notava: onde qui trovi sin dovizia per le storie d'Oriente; ed egli stesso de' suoi viaggi in Francia, ove fu ben affetto, tiene ricordi minuti in modo da porti sott'occhi e le ricchezze de' vigneti e le costumanze de' baroni, nell'ora istessa in cui ti descrive la partenza dalla piaggia natale di Lodovico volto al riscatto del gran Sepolcro, in maniera talmente esatta, che inutilmente cerchi l'eguale negli annalisti contemporanei di quella nazione.
Chi tenga dietro allo svolgimento dell'idea filosofico-religiosa, nelle varie et?, trover? qui ampia messe; la dottrina delle vaghe speculazioni profetiche, tanto fervente a que' giorni, occupa qui appunto un luogo principale fra esse; n? minori ne coglier? chi vada in traccia di ricordi letterarii; e talora avr? cagione di fare a s? stesso strani quesiti, come quando legga il brano ove Salimbene racconta di quel bizzarro ingegno di Primasso, di cui reca versi non pochi, e cui si contendono parecchi paesi. Egli il dichiara vivente del 1238 circa: come potrassi por questa data in armonia colla attribuzione che gli si fa da altri, e dotti assai, di poesie, che rivelansi di per s? nate ai d? del Barbarossa? e come poi ci? stesso colla novella del Boccaccio , la quale ne fa conoscere come Primasso appunto capitasse a Cluny al tempo che il famoso monastero era retto da un abate largo e splendido? questo abate altri non poteva essere che Guglielmo di Pontoise reggente appunto la cluniacense famiglia dal 1244 o 1245 al 1257 o 1258; e ci? darebbe la causa vinta al mio Salimbene; ma dopo quello che intorno a Primasso ha detto l'illustre Iacopo Grimm, come potrei io osare di sostener le ragioni del mio compaesano con s? minime forze e s? lieve addentellato?
Giunto al fine di quanto m'ero prefisso, ripeto la manifestazione del desiderio, che ho vivissimo, che questo mio povero ed inculto dire metta pungente brama in chi lesse di tutto ponderare il volume, perch? ho ferma fede che di gran giovamento debbano riuscire lo studio principalmente alla tutt'ora desiderata storia generale d'Italia.
A. BERTANI
AVVERTIMENTO
A. BERTANI
AI LETTORI
CARLO CANTARELLI
CRONACA
DI FRA SALIMBENE DI ADAMO PARMIGIANO DELL'ORDINE DE' MINORI
a. 1212
a. 1213
L'anno 1213 il giorno santo di Pasqua di Pentecoste, che cadde nella festa dei santi martiri Marcellino e Pietro cio? ai due di giugno, i Cremonesi, col solo aiuto di trecento militi Bresciani, accorsero unanimi col loro carroccio in soccorso dei Pavesi, molti de' quali erano stati fatti prigionieri dai Milanesi, presso Castelleone come s'? detto pi? addietro, quando il Re da Pavia pass? a Cremona. Ed ecco improvviso sorgere un gran rumore, ed erano i Milanesi, che col loro carroccio venivano volando come saette, e come folgori irrompevano. E in loro aiuto erano accorsi militi Piacentini, arcieri Lodigiani, Cremonesi fanti e cavalli, cavalleria Novarese e Comasca, e de' Bresciani altrettanti o pi? di quelli che abbiam gi? detto essere andati a soccorso de' Cremonesi. Tutta questa gente con unanime furore e clamore, con coraggio ed impeto, compatta come un sol uomo, urtarono, respinsero, fugarono, imprigionarono ed annientarono i Cremonesi e la milizia dei fuorusciti. Ma i Cremonesi riportarono in fine vittoria sui Milanesi ed alleati loro, e ne trassero il carroccio per m.... con gran trionfo ed esultanza nella citt? di Cremona. Lo stesso anno, a' 13 di Giugno, il Comune di Bologna promise giurando di far guerra ai Modenesi a favore e servigio del Comune di Reggio, n? di far mai pace coi Modenesi senza il consentimento dei Reggiani.
a. 1214
a. 1215
a. 1216
L'anno 1216, millesimo gi? sunnotato, milizie e arcieri andarono in aiuto de' Bolognesi attorno a S. Arcangelo contro quei di Rimini, e posero assedio a quel castello, e vi stettero lungo tempo, tanto che fu poi fatta la pace; e tutti quelli di Cesena, che erano nelle carceri di quei di Rimini, ed erano settecento, furono prosciolti. Cadde quell'inverno grandissima quantit? di neve, e fece freddo intenso, sicch? ne furono distrutte le vigne, e il Po gel? e su quel ghiaccio le donne menavano le danze; e i cavalieri facevano correndo loro torneamenti; e i campagnuoli passavano il Po co' loro carri, barocci e treggie. Cos? dur? due mesi. E allora lo staio del frumento si vendeva nove di quegli imperiali che erano in corso e lo staio della spelta quattro imperiali. E la Regina, moglie di Federico Imperatore, figlio del fu Imperatore Enrico, pass? per Reggio di ritorno dalle Puglie, e in viaggio per raggiungere suo marito in Germania. E il Comune di Reggio le fece le spese per tutto il tempo della sua sosta in citt?.
a. 1217
a. 1218
L'anno 1218 in Giugno i Reggiani andarono col loro esercito in aiuto de' Cremonesi e Parmigiani a Zibello contro i Milanesi e loro alleati; e fu gran combattimento tra loro il gioved? tra le tempora; e molti d'ambe le parti ne morirono, e molti furono i prigionieri; e fu giurata un'alleanza tra Reggio e Parma. Guido da Reggio era allora Podest? di Parma. L'anno stesso i pellegrini cristiani cinsero d'assedio Damiata.
a. 1220
a. 1221
L'anno 1221 mor? il beato Domenico ai 6 d'Agosto. Ed io frate Salimbene di Adamo di Parma nacqui quest'anno stesso ai 9 di Ottobre giorno di S. Dionigi e Donnino; e Baliano di Sidone, gran barone di Francia, che d'oltre mare era venuto a conferire con Federico II, mi tenne a battesimo, come mi dicevano i miei, nel battistero di Parma, che era accanto a casa mia. E me lo ha detto anche frate Andrea d'oltremare, della citt? di S. Giovanni d'Acri, dell'Ordine de' frati Minori, che vide e se ne ricorda, e si trovava col prenominato barone, come addetto alla sua famiglia e compagno di viaggio.
a. 1222
L'anno 1222 furono colmate dai Bolognesi e Faentini le fosse della citt? di Imola, e ne furon portate le porte a Bologna. E lo stesso anno, a Reggio si sent? una fortissima scossa di terremoto, mentre Nicol? Vescovo di Reggio predicava nella chiesa maggiore di S. Maria; e fu sentito anche per tutta Lombardia e Toscana, e fu detto specialmente terremoto di Brescia, perch? ivi si fece sentire pi? terribilmente; sicch? fuggiti i Bresciani dalla citt?, se ne stavano all'aperto sotto padiglioni per non morire sepolti sotto le ruine delle case. E ne ruinarono molte case, torri e castelli de' Bresciani; i quali poi si erano tanto addomesticati con quel terremoto, che quando cadeva il pinacolo d'una torre, o una casa, stavano a guardare e scrosciavano dalle risa. Onde un tale disse in versi:
Mille ducentis viginti Christe duobus, Postquam sumpsisti carnem, currentibus annis Talia fecisti miracula Rex benedicte: Stella comis variis augusti fine refulsit; Septembris pluvia vites submersit et uvas, Destruxitque domos, fluvii de more rapacis; Lunaque passa fuit eclypsim mense novembris; Christi natalis media quasi luce diei Terra dedit gemitus rugiens, tremuitque frequenter; Tecta cadunt, urbes quassantur, templa ruerunt; Exanimes dominos fecerunt moenia multos; Flumina mutarunt cursum repetentia fontes.
L'anno mille e dugento e venti e due Dacch? vestisti le mortali spoglie, Queste rifulser maraviglie tue, O Re di quanto in terra e in ciel s'accoglie. L'arso Lion suo regno al fin volgea E il crin chiomata stella all'aura sciolse; La vergine dal grembo acque scotea E i tralci e l'uve ne percosse e tolse; E l'onde in fiume accolte, alto, vorace, Del colono atterraro il dolce albergo; Vide lo Scorpio la notturna face Ritrarsi oscura della terra a tergo; E in mezzo al d? che a noi ti fe' palese, Scossa trem? fra gemiti la terra, Mugghi?, rugg? a lunghe e pi? riprese Come ne fosse ogni elemento in guerra. Case crollar, crollar cittadi e tempi; Su l'ospite l'ostel di s? fe' monte, E i fiumi ancor con inauditi esempi Fuggir ritrosi a ricercar lor fonte.
Mia madre era usa a dirmi che quando tir? quel terremoto io era nella mia cuna: ed essa si pigli? le mie due sorelle, ciascuna sotto un'ascella, perocch? erano piccine. E, lasciato me nella cuna, corse a casa di suo padre, sua madre e suoi fratelli, per timore, come essa diceva, che le cascasse addosso il battistero, che era l? accanto a casa mia. E perci? io non l'amava tanto caramente perch? doveva curarsi pi? di me, come maschio, che delle femmine. Ma essa diceva che le poteva portar meglio perch? grandicelle.
a. 1223
L'anno 1223 il 1? di Maggio i Mantovani sorpresero i Cremonesi, che conducevano quasi cento barche onerarie cariche di sale, e le posero a guasto e a ruba e le colarono in un fondaccio del Bondeno.
a. 1224
L'anno 1224 i Mantovani vennero con navi ad assediare la strada Reggiana nelle paludi e sopra la Tagliata e fecero cataste di legne per abbruciare i ponti e le navi, che erano in Ranfreda. E fu allora che mor? Giacomo da Pal?, il quale fu cagione di gran discordia tra que' da Pal? e que' da Fogliano.
a. 1225
L'anno 1225 si fece una tregua tra' Reggiani e Mantovani per intromissione di Ravanino Bellotti di Cremona Podest? di Reggio.
a. 1226
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