Read Ebook: Pataffio - Tesoretto by Latini Brunetto
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Ebook has 491 lines and 83915 words, and 10 pages
E' calameggia, e sta 'n gota contegna; Tra l'uscio e l'arca ciascun di lor fue: Non piaccia a Dio, che 'l buon anno ti vegna.
Cotesto non farebbe Cimabue, Che dipinse nell'acqua il peto grosso: Tre se ne d? Ser Guinizzo per due.
Ben avrei voglia de' botton dell'osso: Tu se' in detta; deh pur pian barbiere Quand'egli fiede nel bacino il cosso.
Egli t'appicc? il fiasco il ciabattiere; E pranzerebbe volentieri a squacquera; Va in tregenda il cavalier micciere.
Curra curra dicea la dolce pacchera, Poi disse pica pica, e poi ve' tu; E alla buona guelfa e fu suzzacchera.
La vaga forosetta disse: or du Gotta, che dia a sta bestia felcina; Ch'io ti far?, com'io fe' dianzi al bu.
Ben piscia Berta, ben pisci? Fiondina; E gli cornan gli orecchi, e molto gracchia: E l'ebbe appunto in su la beccatina.
A gran gajaldo al barlume smiracchia Al passo a Malamoco aggratigliato, Alla ruffa alla raffa, ed abbatacchia.
Cansati bizzocon, ch'e' t'ha alloccato: Lodato sia San Pilpistro, e San Puccio; Or non sellar, ma leva lo camato.
Sonne fuor come Ughetto del Poltruccio: Egli ha dato del culo in sul petrone; Ben raccozzato egli ? trezze e guarduccio.
Facciamo a bella bargia, e a bel grillone: Zoccoli in brodo! egli ? Latin Calzari, Agnardo, e Bella coscia di montone.
Uno sfolgoro ci ha: pazzi e denari; Egli trasogna, e sta a canna badata: Fate agl'ingoffi, che siete di pari:
Pisciaci su donna Berta arroncata.
CAPITOLO SECONDO.
Egli ? sbandito il becco, e 'l magaluffo; E pillottami dentro a chicchirlera: Non traligno, e stordito non l'acciuffo.
Deh! non ne far cos? gran sugumera, Ch'io ho pieno il bustaccio a maccabeo: Aggaffala, ch'ell'? buona gemmiera;
Io non star? pi? punto al batasteo; Non ne farei un tomo in su la paglia: Tu t'hai a dar pacin, fa voto a Deo.
Ardingo, 'l nuoto andr? ben di rigaglia, Or va di notte; e non menare il cane, Ghiotto tralinto a bilenco sparpaglia.
Battisoffia, bedame, e berghinzane, Ciurmati baldamente il bugigatto: E scocossato a pian passo rimane.
Egli ? una trombetta, egli ? mal gatto; Per Pentecosta rimese le penne, Diviatamente e' fia da polli imbratto.
E genti senza senso dicon menne: E' mi comincia a tremare i pippioni: Non ? transita l'otta, e non ci venne.
Saldi alla pettinella: scerpelloni, E volta tema, e sta accoccolato; Alz? le berze, e mostrolli i tornoni.
Pur bubbola star? a guaraguato: E via vocata io feci del cocuzzolo: Rannicchiati ricente, e bestrugiato.
Un botto caddi, ed uno stoscio al bruzzolo: Rimorchi! tu non sai mezza la messa: Deh non far grotte ch'io me ne scompuzzolo.
Babbo mamma; Roma e toma, e Tessa; Egli ? un bizzocone, e un bacheco, E 'n su le squille trov? la Contessa.
Poi ricevette lo danajo dal Greco, Per fisima, che venne al Zenzovino: Pertinace la gongola sia teco.
La favola mi par dell'uccellino Se mai che s?; deh vienlo mazzicando; Non ti darei un sol pelacucchino.
E in dileguo spesso va frummiando, Ed ? nuovo arzigogol mal tecchito; E per la niffa sta contrugiolando.
Tu hai lasciato quel desco imbastito Per ciccia coderina in gozzoviglia: Del manico se' troppo riuscito.
Il cacastecchi e lagrima e bisbiglia; E quest'? pi? che stajo su la chierma: Egli ? da Sciobbio, bench? s'arrubiglia.
Ella borbotta allo stecchetto ferma; E sbonzola doman, ch'? berlingaccio. Deh fistol venga a' rigattieri in ferma.
Io l'ho zombato com'un tovolaccio; E zufolaigli dreto e zinghinaja, E delle cacatesse in sul bustaccio.
Pur domine merc?, Martin dall'aja, N? pi? mar n? pi? terra, e posa ciolo? ? mai s?, che no 'l farebbe naja.
Egli ? diman post d? berlingacciuolo; E voi vi dite il ver Madonna Uliva, Chi non ha rocca s'impegni il figliuolo.
Tu sei una covata assai cattiva; La ritruopica non ti troverebbe. A gambe alzate il vidi che tortiva;
E la cavalla non men porterebbe, Egli il volle grancire, ed uncicollo; Dell'asciuga berrette e' mi darebbe.
Se piove a Palavanghi, e Davarcollo, Io potrei ben avale appiccar brevi; E chi non si spergiura fiacca il collo.
Nespola barattiera per le nevi Rivela, sbusa, rabbuffa, cernecchia; E pure i lecchettini mi dicevi.
Sempre tu fai di mercatante orecchia; Per barbagrazia il disse, e non fe zitto: Mona Bertina, cala gi? la secchia.
Alle mulina degli Argenti ritto Io vo, gi? capitato a mal tenore: A scudo, ed a capel vi fu' confitto.
Tu se' della porrata imbrattatore: Marzocco avr? la tossa coccolina; Per gramanz?a ? grande ingannatore.
Fonne fallo di questa man porcina, Che non mi fece ancor motto n? totto; Mi hai pur cinque; ? merda in pezzolina.
Se tu gli affusolasti un mal rimbrotto, E' par dalle convalle lembo e bretta: Facciamo a bombajarda tutti in frotto.
Egli ha fatta la fica alla cassetta In ghermugio, in civeo; e delle cionti Affibbia, bocca vecchia e giulivetta.
In questa porta Cavaliere apponti: O Gianni, che vai tu pur rimberciando? Egli ? un capessonchio dalle Fonti.
Bilocco e' par sempre vada corbando Al basiasco; e ito col? entro, Egli ? sbusato, e vaffi infrancescando.
Che rileva ponzar quand'e' v'? dentro? E non ? ognind? pon l? pon l?? E 'l Belzebubbe ? frugato nel centro.
Arri al somiero, ed al caval gi? l?; Le gasdie maritate a' bigolloni Scuteggia, ed a Capalbio sempre va.
Voi siete di guaime due melloni: Egli ? un miccingogo, e piglia 'l grillo; E sempre n'ha pisciato maceroni.
Ed il purlente sempremai titrillo; E' avviluppa, e scardina la tigna, Perch'? un tristo al fuoco, ed ha l'assillo.
La prugnola trangugio, ch'? arcigna. Deh cacciate le passere ti sieno: E' non ha una bogia, e sempre ghigna.
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