Read Ebook: Vestire gli ignudi: Commedia in tre atti by Pirandello Luigi
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Ebook has 2079 lines and 19006 words, and 42 pages
MASCHERE NUDE
teatro di LUIGI PIRANDELLO
VESTIRE GLI IGNUDI
COMMEDIA IN TRE ATTI
FIRENZE R. BEMPORAD & FIGLIO -- EDITORI Via Cavour, 20
PROPRIET? LETTERARIA DEGLI EDITORI R. BEMPORAD & FIGLIO
Copyright 1923 by R. Bemporad & F.
PERSONAGGI
A Roma -- oggi.
ATTO PRIMO
La scena rappresenta lo scrittojo del romanziere Ludovico Nota. ? un'ampia stanza d'affitto, con vecchi mobili scompagni, comperati di combinazione: alcuni, pi? volgari, di propriet? della signora Onoria; altri, del romanziere. Nella parete di fondo, un grande scaffale di libri; in quella a destra, tra due finestre guarnite di vecchie tende ingiallite, una scrivania alta, da scrivervi in piedi, col palchetto sottostante ingombro di grossi dizionari. Nella parete a sinistra, un divano d'antica foggia ricoperto di stoffa chiara a fiorami, con merletti appuntati sulla spalliera e ai bracciuoli, forse per nascondere il sudicio; poltrone, seggiole imbottite, un tavolinetto con ninnoli: tutto nel riquadro d'un vecchio tappeto scolorito. In questa parete, presso il proscenio, ? la comune. Nella parete di fondo, dopo lo scaffale, ? un uscio con tenda che immette nella camera da letto del Nota. In mezzo alla stanza, una tavola ovale con libri, rassegne, giornali, portafiori, portasigarette, qualche statuetta, e, davanti a questa tavola, una greppina con molti cuscini. Appesi alla parete di sinistra e a quella di destra parecchi quadretti di scarso valore artistico, doni di pittori amici. La stanza, bench? fornita di due finestre, ? piuttosto cupa, quasi in penombra, per la strettezza della via e l'altezza delle case dirimpetto che la opprimono. La via, sotto, ? molto rumorosa, e i rumori di essa si udranno nelle pause, ai luoghi indicati: rotol?o di vetture, di carri; campanelli di biciclette, trombe d'automobili, stantuffare strepitoso di motociclette, schiocchi di frusta, fischi, suono confuso di voci, grida di qualche venditore ambulante o d'un giornalajo, baccano di qualche rissa improvvisa.
Al levarsi della tela, la scena ? vuota. Le due finestre aperte lasciano entrare, per un pezzo, i rumori della via. S'apre la comune, a sinistra, ed entra col cappellino in capo ERSILIA DREI, come una che non sappia dove. Indossa un abitino celeste, decente, sciupato un po' dall'uso, da maestrina o da istitutrice. Ha poco pi? di vent'anni, ed ? bella, ma -- cavata or ora di mano alla morte -- ? molto pallida e ha gli occhi come smarriti nel livido delle occhiaje. Guarda in giro la stanza, restando in piedi, in attesa di qualcuno che deve ancora entrare; accenna di sorridere mestamente a quel che vede; ma, contrariata dai rumori della via, aggrotta penosamente le ciglia. Entra alla fine, nell'atto di rimettersi nella tasca in petto il portafogli, LUDOVICO NOTA: bell'uomo, ancora prestante bench? abbia di gi? passato la cinquantina. Occhi acuti, lucenti, e sulle labbra ancora fresche un sorriso quasi giovanile. Freddo, riflessivo, privo affatto di quelle doti naturali che conciliano facilmente la simpatia e la confidenza, non riuscendo a simulare alcun calore d'affetto, si studia di parere almeno affabile; ma questa affabilit?, che vorrebbe essere disinvolta e non ?, anzich? rassicurare, impaccia e qualche volta sconcerta.
LUDOVICO
Eccomi qua! Comoda, comoda.... Dio mio, queste finestre sono una vera dannazione! Ma se per poco non tengo aperto, si rif? qua dentro un tanfo cos? acre di rinchiuso.... Casacce vecchie. Si levi, si levi il cappellino! .
Entra dall'uscio in fondo, con sotto il braccio un fagotto di biancheria da letto da mandare al bucato e nell'altra mano una granata, la signora ONORIA sui quarant'anni: tozza, goffa, ritinta e pettegola.
ONORIA
Con permesso.
LUDOVICO
Oh. Lei era di l??
ONORIA
Ho rifatto il letto, per come mi ha lasciato scritto questa mattina nella saletta.
LUDOVICO
Ah gi?.
ONORIA
Ma guardi che se deve servire per.... . Ecco, aspetti; ? meglio intenderci: vado a lasciare di l? questa roba --
LUDOVICO
-- che non ? decente....
ONORIA
E me lo dice lei, scusi, che non ? decente?
LUDOVICO
Eh, mi pare! Sente lei stessa il bisogno di sbarazzarsene....
ONORIA
Sissignore. Ma di <
LUDOVICO
Che intende dire? Sentiamo!
ONORIA
Ma di codesta signorina, per esempio, che lei mi porta in casa! Se le par decente....
LUDOVICO
Ah, perdio! Parli con rispetto, o --
ONORIA
-- o che mi vuol fare? Io le voglio parlar chiaro, infine! Vado a lasciare questa roba, e torno. .
LUDOVICO
Brutta pettegola arrabbiata!
ERSILIA
No, no, per carit?! Me ne lasci andare....
LUDOVICO
Ma nient'affatto! Quest'? casa mia, e lei rester? qua!
ONORIA
Sua? Che sua? Camera d'affitto, non ? sua! E si ricordi che lei abita in casa di una signora per bene!
LUDOVICO
Chi, lei, per bene?
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