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Read Ebook: Lord Lister No. 0003: De Ridderordendiefstal in het Koninklijk Paleis by Blankensee Theo Von Matull Kurt

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Ebook has 747 lines and 16549 words, and 15 pages

LUIGI GUALDO

GRAN RIVALE

IL VIAGGIO DEL DUCA GIORGIO LA CANZONE DI WEBER--CAPRICCIO--UNA SCOMMESSA ALLUCINAZIONE--NARCISA--LA VILLA D'OSTELLIO

MILANO

LA GRAN RIVALE

DEL MEDESIMO AUTORE:

LUIGI GUALDO

GRAN RIVALE

IL VIAGGIO DEL DUCA GIORGIO LA CANZONE DI WEBER--CAPRICCIO--UNA SCOMMESSA ALLUCINAZIONE--NARCISA--LA VILLA D'OSTELLIO

MILANO

Propriet? letteraria.

Tip. Treves.

LA GRAN RIVALE

Quando essi passavano dandosi il braccio, guardandosi con occhi che ben si vedeva erano senza segreti l'un per l'altro, con quell'armonia di andatura che indica l'armonia dei pensieri, era impossibile che in quelli che comprendono non destassero involontariamente un senso d'invidia. Si seguivano con lo sguardo e dopo non si poteva a meno che, fantasticando, seguire col pensiero nella loro vita quei due esseri che davvero sembravano eccezionalmente felici. Tornavano a mente allora tutte le scoraggianti elegie che negano ogni felicit? in questa valle di miserie e non si poteva a meno di pensare quanto quei due ch'erano passati ne fossero una vivente contradizione, e ciascuno sentiva persino le proprie idee tristi e tetre svanire come la neve al sole, e insieme all'amaro dell'invidia sorgere in cuore il dolce della speranza.

Essi erano una bella coppia davvero. Ella era una fra le donne che non si dimenticano facilmente e la cui bellezza, se non fulmina a primo aspetto, commove per? fortemente ogni volta che si rivede. Imaginatevi un ovale di volto non perfettissimo, ma espressivo e caratteristico al sommo grado; dei capelli bruni a riflessi pi? chiari, finissimi e folti; degli occhi grandi, tagliati in forma di mandorla, dallo sguardo buono e penetrante; una bocca che attira, fresca e purissima, un nasino non greco e forse un po' cosmopolita, ma talmente fatto per quel viso da non sembrare possibile in qualunque altro, una fronte perfetta, delle sopracciglia d'un arco purissimo, e sparsa sopra tutto ci? una tinta di malinconia consolata che riempiva l'anima di chi guardasse di pensieri sereni. Seduceva il suo corpo, bench? non ricordasse la maest? dei modelli antichi; piuttosto alta, con una vita flessibile da cui si allargava un busto perfetto di forma. Il suo piccolo piede era affascinante per la forma e il movimento e per l'aristocratica attaccatura. Egli era un bel giovane di trent'anni, con una di quelle fisonomie espressive in cui ? impresso indelebilmente il marchio dell'intelligenza e dove ogni linea esprime una tendenza o un sentimento; la bocca, forse un po' grande, aveva un sorriso pieno di bont? e d'ironia al tempo istesso, e fra li occhi apparivano quelle due piccole rughe perpendicolari, segno di una volont? feconda. Nell'insieme era una di quelle figure che a primo aspetto invogliano a stendere la mano.

Ma la loro dimora abituale era Firenze, e tutti i giorni s'incontravano sul Lungarno e alle Cascine, e spesso quando il sole era tramontato e l'ombra scendeva, la loro carrozza s'internava nel folto delle piante, e allora la testa di lei si appoggiava sulla spalla dell'amante.

Questa parola s'? pur dovuto scriverla, poich? nemmeno la pi? piccola apparenza di cerimonia civile o religiosa li aveva uniti. Ed essi si permettevano pel momento di assaporare tutta la felicit? che pu? essere concessa quaggi?.

Emilia lo aveva sposato perch? non sperava trovar meglio; ma cap? in brevissimo che non lo avrebbe mai amato. Pure soffriva alcun poco nell'amor proprio vedendo quanto facilmente egli avesse riprese le sue abitudini di prima.

Ella era un novello astro sorto nel mondo elegante , e non tard? molto ad attirare gli sguardi. Tutti aspirarono al piacere di conoscerla, e in breve ebbe ogni giorno dopo le quattro la visita d'un certo numero di uomini che tutti si credevano in obbligo di farle la corte o di far credere che gliela facessero. Qualche signora dell'altissima societ? si degn? di accordarle la sua amicizia; fu di tutte le feste, di tutti i divertimenti. Cominci? per lei quella vita che comincia per tutte le donne in simile posizione; fece parlare di s? in modo vago senza per? che n? le dicerie n? i pettegolezzi potessero appoggiarsi su alcun che di sicuro, suscit? qua e l? qualche passione, eccit? molte rivalit? che riuscirono dolci al suo orgoglio muliebre, divenne di una certa abilit? nella diplomazia femminile.

Altre ragioni di minor peso, e composte di una tal quantit? di piccoli incidenti da rendere malagevole il particolareggiarle, vennero a rattristarla. Sul principio, appena maritata, il poter sodisfare la maggior parte dei suoi capricci, l'accoglienza benevola e quasi festosa che le venne fatta da ogni parte, i divertimenti molteplici a cui era stata fin allora cos? poco abituata, tutte insomma le piacevoli novit? del suo nuovo stato valsero a renderle la vita lieta ed occupata; poi vi erano state le gioie della maternit?; ma quando queste l'erano state tolte crudelmente, quando i capricci era stato forza moderarli, quando la societ? si era occupata meno di lei, e i divertimenti avevano perduto a poco a poco il brio della novit?, la vita l'era apparsa vuota e triste.--Si trovava sola, con un marito che non amava e che si curava poco di lei, a cui ora le preoccupazioni di danaro e le difficolt? toglievano l'allegria, con molte frivole conoscenze e quasi senza amici, un po' abbandonata dalla sua famiglia, e sentendosi calare addosso lentamente il peggiore dei nemici, il pi? stupido dei mali--la noia. Vi era per?, come si potr? ben credere, nell'anima sua una corda che non aveva ancor vibrato e che chiedeva di vibrare; quella voce segreta ed insistente che tutti ne commove a un momento o l'altro, ella l'udiva, e comprendeva che vi ? qualcosa di pi? di quello che le veniva concesso. Per una donna che trovandosi nella posizione di Emilia finisce col cedere al desio di cui sentesi ricolma e che cade, tutto ? complice della sua caduta; dovrebbero i moralisti accusarne tutto e tutti, incominciando pure dalle leggi sociali, ma annoverando perfino la brezza della sera che le accarezza i capelli. Pur troppo, spinta dalla brama di bere qualcosa di pi? saporito che la tazza insipida della vita abituale, correndo pazzamente alla ricerca di quella dolcezza sublime e sconosciuta, molte volte scambia l'apparenza per la realt?, la copia abbietta per l'originale fulgente, e si accorge pi? tardi con una fitta terribile al cuore, causa di guai infiniti, che ci? ch'ella ha cercato non lo ha trovato ancora, e allora le restano pi? violente che mai e meno pure le aspirazioni di prima, con le illusioni di meno, e spesso il rimorso di pi?.

? presso a poco lo stato d'animo in cui ella si trovava quando conobbe Alberto. Avvolta nella tristezza di una vita vuota ed annoiata, aveva tentato fare come le altre che parevano trovare la felicit? nell'amore, ma subito aveva rigettata la prova, scoraggita.

Alberto era un giovane com'ella non ne aveva conosciuto ancora--abituata a non vedere altro che i soliti tipi d'uomini di societ?, come si trovano dappertutto. Egli era solo al mondo; non avendo quasi conosciuta sua madre ed essendo il padre morto prematuramente, gravissima perdita per lui. Appena incominciati, aveva abbandonato gli studi classici per darsi alla pittura, sentendosi da fortissima vocazione spinto verso quell'arte. Frequent? assiduamente le scuole, studi?, ebbe l'illusione prodotta da una facilit? sorprendente di esecuzione che viene molte volte scambiata con l'ingegno--ma la riuscita non fu proporzionata all'attesa.--Si ostin?, lott? gagliardamente, ma fall? e dovette persuadersi che ci? ch'egli aveva creduto ispirazione era soltanto prestezza di mano, che la via che gli pareva gli venisse additata dalla forza, del genio non era pi? sua che un'altra, che la vocazione reputata irresistibile e profonda era una vocazione falsa. Dovette convincersi ch'egli era uno dei centomila illusi che inciampano tutti i giorni e si staccano e spossano sulla via ch'essi avevano sperato potere percorrere correndo e quasi volando.--Eppure spesse volte qualcosa si ribellava in lui contro a questo crudele giudizio ch'egli aveva avuto il coraggio di pronunziare; sentiva che malgrado tutto egli era artista, sentiva che se non riesciva a concretare i sogni che gli passavano per la mente, per? erano suoi ed unicamente suoi; che se non sapeva tradurre sulla tela i sentimenti, i pensieri, le fantasie, avrebbe forse potuto estrinsecarli in qualche altro modo; ma questo modo non lo trovava. La realt? gli stava intanto amaramente, inesorabilmente davanti; non poteva in alcun modo negare che i suoi progetti giovanilmente ambiziosi fossero sogni e nulla pi?. Egli era naturalmente di un carattere vivace, sempre tentato di guardare le cose dal loro lato pi? ridente; ma quel primo disinganno che gli era piombato addosso sul mattino della vita, aveva fatto una forte impressione sul suo carattere e lo aveva modificato. Egli dipingeva ancora, ma piuttosto per il bisogno di un lavoro qualunque che per altro, non lo faceva pi? con quella speranza dolce ed acre ad un tempo di chi si sente chiamato a creare, con quella febbre per cui l'artista ? innamorato dell'arte pi? che di qualunque donna; l'ambizione, la sete sublime di gloria, l'invidia salutare dinanzi alle opere dei maestri, tutto questo era distrutto in lui, come cadono le spighe dorate della larga messe a terra sotto la sferza spietata della grandine. Lavorava ora piuttosto con la mano che con la mente; egli che aveva sperato un istante di poter rivaleggiare con gli altissimi, si accontentava ora del mediocre; ma la lode che le sue tele--in cui certo l'ingegno non mancava--attiravano, non riesciva che a fargli spuntar sul labbro un sorriso ironico pieno di amarezze. Fortunatamente non doveva lottare con la povert?, suo padre avendogli lasciato un piccolo capitale, modicissimo per molti, ma sufficiente per lui. Il suo cuore era giovane e largo, il suo spirito buono e vivace, il suo sorriso franco; aveva un'anima squisita d'artista, una mente aperta a tutte le grandi idee. La sua conversazione era simpatica, allegra, saltellante, varia, talora profonda, talora pazza, sempre vera: si vedeva che diceva ci? che pensava, e che pensava ci? che sentiva. Ispirava la confidenza e l'abbandono; ognuno capiva che si poteva dirgli tutto; che ridendo cos? fragorosamente per nulla, non avrebbe per? mai sorriso beffardamente dinanzi a un sentimento vero, di qualunque natura esso fosse. Emilia lo vide subito e dopo qualche volta che gli ebbe parlato, si sent? attirata verso di lui, perch? lo giudicava migliore e diverso da quelli che aveva conosciuto fino allora. Dopo qualche tempo comprese che aveva in lui un amico--e un giorno incominci? il capitolo che le donne amano tanto, il capitolo delle confidenze che non finisce mai, ma in cui non si dice mai tutto. Era una di quelle giornate che invogliano il cuore ad aprirsi e le parole recondite ad uscire dal labro, uno di quei giorni in cui le simpatie si ritrovano, in cui involontariamente una lagrima che pare senza causa spunta nell'occhio. Il cielo era grigio, l'aria pesante, si soffocava fisicamente e moralmente; ed era impossibile non essere invogliati, dopo aperte le finestre, a socchiudere il cuore.--Nell'uscire, Alberto sent? qualcosa che non aveva sentito ancora e la conseguenza fu che pens? ad Emilia tutta la notte--e che non l'and? pi? a trovare per un mese.

Egli aveva un po' paura. Anch'egli era stato colpito da quelle punture d'ago che ripetute fanno quasi peggio che una buona coltellata una volta tanto, ed era venuto alla conclusione di chi si trova nel caso suo, che cio? l'amore come distrazione e sollievo ? la miglior cosa che vi sia sotto al sole, ma che quando minaccia di prendere un posto troppo grande nella vita non pu? diventare che una noia o un dolore, e che bisogna perci? sfuggirlo.

Quel mese in cui tralasci? di far visita ad Emilia, ora ch'era diventato in lui un'abitudine l'andarvi, in lei un'abitudine il vederlo, fu noioso per lui, e per lei fecondo di nuove idee e causa che un nuovo orizzonte le si schiudesse dinanzi. Dopo quindici giorni cominci? a trovare la cosa piuttosto strana, poi dispiacente, poi cap? che un poco ne soffriva. Fu in collera contro di lui, lo trov? maleducato e ridicolo; poi si fece inquieta sul suo conto: <> Poi credette di averlo in qualche modo involontariamente offeso, ma non trov? nulla. Finalmente un giorno che suo marito essendo di cattivo umore le aveva parlato bruscamente, pens?: <> e si mise a piangere e singhiozzare. Allora un sospetto che non l'era mai venuto, l'afferr?, e rasciugandosi gli occhi dinanzi allo specchio, si vide pallida pallida con due punti rossi sulle guancie e mormor?: <>

La casa di Emilia essendo alla dritta, quando Alberto doveva passare per quella via stava sempre a sinistra, per poter resistere alla tentazione di entrare. Un giorno che si felicitava pi? che mai in un serio soliloquio della decisione presa, misurando quanto male potrebbe derivare dall'abbandonarsi alla corrente, si trov? senza saperlo nella via della casa proibita; pass? al solito a sinistra, ma quando fu in faccia alla casa, abbass? d'improvviso la testa come un uomo vinto, e quasi ubbidisse fatalmente all'impulso delle sue gambe travers? la strada ed entr?.

La passione era calata su di loro lentamente; si era loro aggirata intorno con un fare ipocrita e li aveva circondati. ? necessario raccontare ogni fase della loro battaglia; dire come di giorno in giorno lottarono pi? debolmente, finch? non lottarono pi?, narrare la disfatta pi? gaia di una vittoria?

Emilia aveva finalmente trovato qualcosa quaggi?: le pareva di cominciare a vivere in quel momento. Cosa vi pu? essere di pi? dolce che una illusione che ritorna?--Prima di conoscere Alberto, la sua ultima fede terrena, l'amore, scemava in lei d'istante in istante, e si sentiva sul punto di negarlo, come aveva negato i divertimenti, le gioie mondane. Il suo sogno roseo si era infrante le ali contro ci? ch'ella credette la realt?, ed ora si accorgeva, col cuore traboccante di un'ebrezza indicibile, che la prosa della realt? poteva essere falsa e vera invece la poesia del sogno. Per un momento si era sentita vecchia e le era sembrato che i sentimenti e i pensieri contraddicessero con la seta dei capelli e la limpidezza dello sguardo; ora invece si sentiva il cuore pieno di una giovent? indomabile.--E davvero provava ora pi? che mai il bisogno di una fonte pura dove estinguere la sua sete ardente, di trovare qualcosa su cui appoggiarsi, qualcuno per cui temere e sperare.--Gli affari di suo marito non andavano meglio ed egli diventava meno sopportabile in proporzione diretta. Presto fu necessario persino cambiare di appartamento, e come accade sempre, scendendo nella scala sociale fu d'uopo salire di piano. Intanto egli conduceva una vita sempre pi? sregolata cercando di distrarsi dallo spettacolo triste della sua sostanza vacillante sempre pi?. Ed ella che qualche mese prima soffriva quanto lui del loro cambiamento di posizione, ora non se ne curava pi?, quasi non se ne ricordava. L'amore riempie tutto, tiene luogo di tutto; ella si sentiva ora noncurante delle vanit? sociali come non avrebbe mai creduto di poterlo diventare. Aveva finalmente trovato la possente distrazione che aveva prima cercato invano, si era finalmente attaccata ad uno scopo; il suo cuore palpitava, l'espressione del suo occhio aumentava di dolcezza e di profondit?, la sua intelligenza pareva s'innalzasse; non aveva mai come ora compreso la natura ed i poeti, Per un momento la sua felicit? fu cos? completa da parerle che se, per incantesimo, tutte le ricchezze, tutti i godimenti fossero piombati su di lei, non avrebbero potuto aumentarla in alcun modo.

Alberto l'amava pi? intensamente; ora non la fuggiva, ma la temeva forse pi? di prima. Si sentiva pesare addosso una responsabilit?, aveva paura del legame. Felice nella pienezza della sua passione, pure non vedeva sicura la via dinanzi. Si sarebbe potuto continuare a vivere in quel modo? Era egli certo di s?? Ora non mentiva quando seduto ai suoi piedi, coprendo di baci le sue mani bianchissime, giurava che l'amava di tutto l'amore che un uomo pu? sentire e che l'avrebbe amata sempre. Non mentiva perch? ora sentiva cos?; ma era sicuro di non cambiare? Sincero, diceva ora forse meno di quel che sentiva, ma chi pu? rispondere dell'avvenire, chi si pu? credere forte abbastanza per resistere alla lenta, ma incessante azione micidiale del tempo? E se un giorno egli non l'avesse amata pi? e se in quel giorno appunto ella avesse avuto bisogno maggiore del suo amore e del suo appoggio? E se..... e cos? mille tristi supposizioni, di quelle che impediscono di dormire, venivano spesso a turbare la serena felicit? del suo cuore. Egli aveva delle teorie sue intorno all'amore, egli pensava che all'infuori dei capricci, delle frivole relazioni che si snodano con la facilit? con cui si sono annodate, l'amore illegittimo ? cosa triste. Secondo lui dev'essere leggiero per non essere pericoloso, e le conseguenze che una profonda passione poteva avere lo spaventavano. Egli era sempre stato lontano da tali situazioni, e si stupiva ancora talvolta di esservi caduto. Molte volte Emilia gli faceva piet?; ella era profondamente buona, ed egli soffriva solo pensando alla possibilit? che un giorno le potrebbe far del male. Altre volte tutte queste paure sparivano, egli pensava che per la sua posizione, Emilia era al sicuro da qualunque burrasca. Suo marito non si occupava di lei, se ne curava meno tutti i giorni, e sembrava quasi la trovasse antipatica ora ch'ella pi? non poteva pel suo posto in societ?, per la sua eleganza, sodisfare all'amor proprio coniugale--pareva quasi che se avesse potuto l'avrebbe smessa, come avrebbe smesso carrozza.

Il cielo era senza nubi sulla loro testa; la gioia riempiva talmente i cuori da non lasciare posto per alcun altro sentimento. I rimorsi ch'ella poteva avere erano scemati assai dal modo con cui suo marito la trattava; la situazione era molto semplificata dalla mancanza di figli. Ogni cosa si accordava nell'impedire che sentissero le pene dell'amore colpevole, lasciando invece loro complete e dolcissime le gioie. Inoltre non erano costretti a nessuna di quelle piccole menzogne, di quei perpetui sotterfugi, di quelle diplomazie private che d'ordinario accompagnano e amareggiano l'amore in simili casi. Essi si vedevano quotidianamente senza noie, senza misteri, senza paure. Molto tempo pass? cos?; ed i giorni succedevano ai giorni chiari, pieni, felici. Sentivano ambedue ch'essi attraversavano una di quelle rare stagioni luminose della vita, che poi nei ricordi dell'et? matura restano come un punto lucente fra le tenebre, come un'oasi nel deserto, come un faro in mezzo ai flutti oscuri, al quale per? non n'? pi? concesso tornare. In quei momenti di imperturbata beatitudine si giunge ad un punto culminante in cui perfino la tema per l'avvenire scompare; allora si ? arrivati al massimo della felicit? umana.

La luce in cui si ? avvolti e che ha gi? potuto col suo raggio illuminare il passato e farne scordare le noie trascorse, comincia a gettare pure un raggio dorato sulla strada che ne si stende dinnanzi e crediamo allora l'avvenire fulgente di chiarore proprio, mentre ? solo rischiarato dall'irradiazione dell'ora presente. Venne dunque anche per essi il momento in cui credettero di poter vivere sempre come vivevano, di poter continuare e vedersi ogni giorno come facevano, e pi? non prevedevano alcuna scossa, alcuna tempesta. E pareva infatti che non vi fosse nulla a temere, che nessun cambiamento fosse possibile.

Poco dopo avvenne che Alberto dovette assentarsi per qualche giorno, essendo chiamato a Modena per raccogliere la piccola eredit? di una vecchia zia.--Gli addii furono lunghi e tristi; pareva partisse per il giro del mondo. Nei momenti di felicit?, si teme sempre che una interruzione possa essere fatale; pare che si creda di essere stati obliati in un angolo dalla sorte, che il male non sappia pi? la strada e che sia d'uopo stare quatti quatti per non essere ancora notati. Dovette stare assente un po' pi? di quel che credeva, e allora comprese quanto amasse Emilia, sentendo come gli fosse dura la separazione. Finalmente giunse il giorno del ritorno, gli parve che la locomotiva fosse pi? lenta di un ronzino di vettura, e appena giunto, senza frapporre indugio, si butt? in una carrozza, gridando al cocchiere l'indirizzo d'Emilia. Egli era inquieto non avendo mai ricevuto lettera, ma non dubitava ch'ella lo stesse aspettando; avendogli scritto che arrivava. Pass? dal portinaio come al solito senza chieder nulla, ma la consorte di quell'illustre personaggio, ch'era sola nello stanzino, gli fu dietro sulla scala.

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Alberto si arrest? di colpo.

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Egli era annichilito e mistificato, ma non volle farsi scorgere dinnanzi alla portinaia. Esc? e corse a casa, ove trov? una lettera che certo gli era stata indirizzata credendosi che la sua assenza dovesse essere pi? breve. Prendendola, il cuore gli batteva violentemente; temeva di aprirla. La guard? da tutte le parti; era proprio la scrittura di Emilia, fina, eguale, scorrevole, n? vi era nei caratteri alcun segno di agitazione, ma non pot? leggere il nome del luogo d'onde veniva. Finalmente stracci? la busta e appena lette le prime righe impallid?:

... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

Een half uur later vroeg een elegant gekleed heer op Scotland Yard om inspecteur Baxter te spreken.

Dit geschiedde.

,,Mijn naam is Smith", stelde zich de bezoeker voor.

Baxter boog.

,,Ik ben advocaat en woon in Regent Street!"

Baxter boog opnieuw.

,,Waarmee kan ik u van dienst zijn?"

De advocaat ging zitten.

,,Waar is op dit oogenblik de jonge Harry Forester?" vroeg hij.

,,Hij is nog hier in Scotland Yard, mr. Smith!"

,,Zoo. Wilt ge den jongen eens hier laten komen? Ik zou hem een en ander willen vragen, daar ik er van overtuigd ben, dat hij onschuldig is!"

Baxter glimlachte.

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