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Words: 173188 in 38 pages
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STORIA DEGLI ITALIANI
PER CESARE CANT?
EDIZIONE POPOLARE RIVEDUTA DALL'AUTORE E PORTATA FINO AGLI ULTIMI EVENTI
TORINO UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE 1875
LIBRO SESTO
Il medioevo. -- Essi e noi.
Ponete una gente, la quale consideri suprema felicit? il riposo, e perci? affidi ogni cura a un ente astratto, chiamato il Governo; che all'unit?, alla costituzione, al poter centrale, ad altre formole vaghe immoli la vera libert?, nel mentre a questa tributa un'idolatria, ricalcitrante ad ogni superiorit?, fino a quella del merito; che professi principj assolutissimi, poi nell'applicazione li stringa in una mediocrit?, rivelante il contrasto fra assiomi che si adorano e conseguenze che si ripudiano; e questa gente creda che ad attuar riforme basti il decretarle; chiami civilt? il sottomettere le idee ai fatti positivi e materiali, e la misuri dalla quantit? dello scrivere; e perch? essa scrive assai, abbia di s? una stima cos? profonda, quanto sogliono essere i sentimenti non ragionati, e un conseguente disprezzo per ci? che a lei non somiglia; e pensando che ci? che le sta sott'occhio sia la natura delle cose, non s'immagini una societ? senza re, n? un re che non faccia tutto: qual gente meno di questa sar? capace d'intendere quel che chiamiamo il medioevo? Di sentimenti, di idee, di ordinamento politico e sociale tanto diverso, qual meraviglia se, nel secolo passato e dalla nazione legislatrice dell'eleganza e veneratrice della monarchia, fu giudicato con tanta, non dir? ingiustizia, ma leggerezza? Un villano onesto ma incolto, col vestire di cinquant'anni addietro, colla cortesia ingenua ed espansiva, col parlare cordialmente chiassoso, ma che ignori le mille importanze del cinguett?o cittadino, non sfogli gazzette, sappia scrivere a malapena, mover? nausea alla squisita e frivola attillatura della buona compagnia, e la ruvida scorza impedir? di apprezzare e n? tampoco scorgere quell'onest? a tutta prova, quell'inalterabile fedelt? alla parola, quell'effettivo amor del paese, quella limpidezza di buon senso, quella disposizione ai sagrifizj, che nel suo villaggio lo fanno il consigliere dei dubbiosi, il conciliatore dei dissidenti, il padre dei poveri.
Tale ad una coltura cortigiana dovette apparire il medioevo. Al deperire delle cose sottentrano le finzioni; al fiaccarsi delle convinzioni s'ingentiliscono le forme. E di forme qual et? fu pi? raffinata che l'antecedente alla nostra? laonde essa stomacava quell'altra che s? poco le rispett?, cruda di parole, zotica d'atti, stranamente ingenua e scortesemente franca nell'espressione; e che scarseggiando di scienza, lasciava maggior campo al meraviglioso e al soprannaturale. Compassionarono il medioevo perch? mancava delle comodit? domestiche: ma ci? ? gusto e abitudine, non prova di sociale inferiorit?; n? que' raffinamenti di pulizia avanzata entravano nei bisogni o ne' pensieri di alcuna classe, come oggi non ci crediam meno felici perch? non navighiamo sott'acqua o non veleggiamo i campi dell'aria.
La letteratura accademica, che annettevasi direttamente all'antica sopprimendo l'intermedia, giudicava bello soltanto ci? che si uniformasse a prefissi modelli, e si esprimesse con certa dignit? e certe riserve; e alle cose straordinarie quantunque vere, preferisse le credibili quantunque false; le corrette quantunque mediocri, alle irregolari che possono riuscire sublimi. Intanto la letteratura militante, gi? preludendo a quella tirannia in cui trucid? tutti i fratelli maggiori, pretendeva dagli scriventi un coraggio che non hanno i lettori; e poich? sarebbe riuscito pericoloso contro ai forti, lo sparnazzava contro agli impotenti, ai papi, ai frati, ai nobili, a ci? che derivava dal medioevo.
Monarchica com'? per essenza quella nazione, la quale non sa attestare ammirazione e riconoscenza ad uno se non col darsegli in braccio, esecr? le morali restrizioni agli arbitrj regj, e la costituzione del medioevo, dalla quale furono colpite pi? volte le fronti de' suoi re, e quelle pi? superbe de' suoi avvocati; trov? schifoso che in altri tempi vi fossero tante repubbliche quanti Comuni, tanti Parigi quante citt?; che un vecchio inerme e lontano accettasse i richiami degli oppressi, intimasse ai principi di rendere la giustizia, non rincarire le tasse, non computare gli uomini al ragguaglio di bestie; e chi non obbediva, escludesse dall'accostarsi alla sacra mensa, dal partecipare al tesoro delle preghiere; castighi della natura del potere da cui emanavano, e che perci? non avriano dovuto eccitarla che al riso.
Stava, gli ? vero, in prospetto un'altra nazione, ricca di senso pratico e di applicazione, la quale rispetta gelosamente le forme del passato, e in un resto di vecchia pergamena trova maggior riparo contro gli arbitrj, che non in tutte le teorie filosofiche: ma la moda facea desumere da altre fonti quella scienza sociale, che da un secolo in qua perd? di vista l'individuo per guardar solo agli Stati; che il principio e la fine dell'ordinamento civile cerc? in materiali interessi o in astratte argomentazioni; e a titolo di emancipare gli uomini, li sminuzz? in atomi, fra i quali non si mantiene la coesione se non mediante una pressura esterna.
Da qui la venerazione per la forza, espressa o brutalmente dai marescialli, dalle insurrezioni, dai duelli; o legalmente da quel meccanismo che ha per canone i decreti, per mezzo d'attuarli i soldati. Pertanto snervata l'autorit? del padrefamiglia, intepidito l'ardore di cittadino, resi di spettanza pubblica tutti i servigi privati, nel Governo si concentr? ogni azione: anzich? limitarlo ad assistere al progresso sociale e a rimoverne gli ostacoli, ad esso si affidarono gli attributi pi? preziosi dell'umana individualit?, ad esso il dar limosina ai poveri, tutela agli orfani, educazione e collocamento ai figliuoli, impiego ai capitali, ispirazione alle belle arti, norme al culto, misure alla morale; e migliore si giudic? quello che a maggiori atti interponesse i suoi regolamenti. Confidando non vi sia miglioramento che con decreti non si possa raggiungere, si fecero a profluvio ordinanze, e codici sempre nuovi, suppliti da quotidiani bullettini, e costituzioni improvvisate, corrette, mutate, abolite; e per applicar tutto ci?, un esercito d'impiegati irrazionale; e per francheggiarlo, un esercito irrazionale di militari; e in conseguenza enormi imposizioni e debiti divoranti; e per farli pagare, escussioni e carceri; cio? la forza.
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