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Words: 94708 in 21 pages

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LA VITA ITALIANA NEL SETTECENTO

DA

Romualdo Bonfadini, Isidoro Del Lungo, Ernesto Masi, Vittorio Pica, Guido Mazzoni, Ferdinando Martini, Matilde Serao, Enrico Panzacchi, Giovanni Bovio, Alberto Eccher, Antonio Fradeletto.

MILANO FRATELLI TREVES, EDITORI

Quinto migliaio.

PROPRIET? LETTERARIA

Tip. Fratelli Treves. -- 1908.

DA ACQUISGRANA A CAMPOFORMIO

CONFERENZA DI

Chiamatelo, secondo le leggi morali, progresso; chiamatelo, secondo le leggi statiche, moto uniformemente accelerato; certo ? che quelle mutazioni generali di pensieri, di abitudini, di legislazioni, di vita civile, a cui nell'evo antico appena bastavano dieci generazioni d'uomini, si sono compiute pi? tardi nello spazio di un secolo, e, venendo pi? presso a noi, in cinquant'anni od in trenta.

Uomini ed eventi esercitavano, nelle prime epoche dell'umanit?, un'azione cos? passeggiera e cos? lenta che quasi non s'avvertiva. Le grandi monarchie orientali impiegarono pi? di un millennio e mezzo a sorgere, a brillare, a distruggersi, senza che il mondo antico apparisse, dopo cos? grandi catastrofi, notevolmente mutato. Roma era vecchia di oltre cinque secoli, quando cominci? a far avvertire la sua presenza fuori de' suoi confini. Sesostri, Ciro, Cambise, Alessandro il Macedone, malgrado il loro genio e le loro conquiste, non lasciarono negli ordinamenti del mondo maggior traccia di quella che lascia una frana di monte, rotolatasi nell'Oceano. L'umanit? doveva giungere fino al Pescatore di Galilea, per sentirsi tratta a mutare in s? e di s? tanta parte di pensieri e di scopi. Eppure ci vollero quasi mille anni perch? il Cristianesimo vincesse, soltanto in Europa, tutti gli antichi Iddii. E i quattrocento anni dell'Impero romano occidentale dimostrano che, dopo la scossa data alle vecchie compagini sociali da Cesare e da Augusto, il mondo s'era ricantucciato nella schiavit? nuova e non accennava a riscuotersi pi?.

Colla discesa dei barbari nell'Europa, divenuta ormai l'unico fattore di trasformazioni sociali, la storia comincia a pigliare avviamenti pi? rapidi. Attila rinnova il mondo colla forza, Giustiniano col diritto. Nel medio evo, i periodi elaboratori diventano anche pi? frequenti e pi? intensi. Carlo Magno, gli Ottoni, la casa di Svevia danno gli ultimi colpi alla marmorea e millennaria tradizione romana. Da un secolo all'altro, le condizioni della societ? umana cominciano ad assumere aspetti diversi; ora sotto l'influenza delle Crociate, ora sotto quella del risveglio artistico e letterario, ora sotto gli influssi economici allargatisi per la scoperta d'America. Le plebi cominciano a rialzarsi; l'aristocrazia da feudale diventa cittadina; le necessit? dei commerci danno variet? alle legislazioni civili; gli Stati si costituiscono; sorgono le questioni nuove dell'equilibrio politico.


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